Ho un dubbio in merito: "accedere a internet e comunicare" non si esaurisce con l'utilizzo di Facebook o Twitter, è possibile garantire un generale diritto di accesso anonimo pur prevedendo l'accesso non anonimo a specifici strumenti. È così anche nella vita offline, in alcuni posti si entra liberamente mentre in altri bisogna mostrare i documenti: allo stesso modo, nulla impedirebbe al signor Mario Rossi di postare su Facebook con un ipotetico account certificato e, contestualmente, aprire un libero blog su piattaforme pensate per l'anonimato.