Vorrei ringraziarvi per tutti gli interventi postati fino ad ora, non ce n'è uno che non sia meritevole di approfondimento. E grazie anche
@Ivan F. per il banner, troppo onore.
Molti di voi sono decisamente più virtuosi di me, soprattutto nel modo di porsi verso i publisher, io più di evitare i F2P non faccio. E più per motivi di anzianità che altro, è proprio un mercato che non capisco.
Sto diventando di converso più coscienzioso verso la rappresentazione di alcune tematiche perché credo che, data la potenza espressiva raggiunta dal medium e l'ormai enorme pubblico coinvolto, non ci si possa più permettere di trattare degli argomenti con leggerezza come pare abbia fatto Infinity Ward.
Sensibilizzare l'utenza non è un fondamento di un videogioco, in potenza potrebbe farlo (e viene fatto da alcuni autori) ma ciò non lo renderebbe migliore o peggiore.
Però credo che si possa fare un passo ulteriore, cioè contestualizzare meglio determinate azioni rendendole anche funzionali al gameplay.
L'esempio di Mr. Pickman sulla caccia in RDR2 è calzante: la sua cruda rappresentazione e la sua inutilità in termini di gioco può apparire come un deterrente voluto, limitandola solo a funzionalità ruolistiche. Io ho cacciato e non mi ha dato fastidio, perché l'ho contestualizzata in determinate situazioni (perduto in un bosco, braccato da cacciatori di taglie, mi accampo e mangio un cervo dato che sono senza provviste e non posso andare in paese per colpa della taglia).
Spec Ops: The Line fa anche di più con una furbizia legata al suo essere titolo "minore" a medio budget: non potendo osare sul lato del gameplay e costretto ad essere uno sparamuretto senza particolari guizzi, alla fine non ti fa volare via felice e contento sul tuo idrovolante con un tesoro in saccoccia, ma ti mette di fronte alle assurdità che hai appena compiuto.
Nel mio piccolo premio questo tipo di scelte, sperando che possano esistere in parallelo a ciò che è già presente.