Per la prima metà ero molto poco convinto. È un film asciutto, spigoloso, con pochissimi raccordi narrativi e dialoghi terrificanti, soprattutto quando prova a stemperare con una mezza battuta. Poi a metà si inverte, fedele a sé stesso, e accelera. Il meccanismo inizia a svelare il suo funzionamento, apprendi la lingua e ti godi la magnificenza della costruzione, sulla cui esattezza non mi esprimo perché certi dettagli slogano i neuroni.
Nolan è sempre stato un ingegnere del cinema, ma qui tocca l'apice e va oltre. In The Prestige e Interstellar ho apprezzato la lucida analisi di motivazione, psiche e sentimenti, mentre in Tenet dietro il gioco di prestigio e la (fanta)scienza c'è il nulla cosmico. La storia d'amore non convince nemmeno gli attori e i personaggi non hanno spessore o carisma, tranne in parte la spilungona e Pattinson.
Resta un esercizio di cinema notevole, questo è innegabile.