Autore Topic: TFP Awards 2018 - Vergogna Edition  (Letto 4500 volte)

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Offline TremeX

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Re: TFP Awards 2018 - Vergogna Edition
« Risposta #30 il: 19 Lug 2019, 10:21 »
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« Ultima modifica: 19 Lug 2019, 10:24 da TremeX »

Offline Void

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Re: TFP Awards 2018 - Vergogna Edition
« Risposta #31 il: 19 Lug 2019, 19:16 »
Fa strano anche vedere i miseri 3 voti a Detroit, perfetto tempismo con il Plus che sta facendo rivalutare il gioco ai più.
In realtà è un solo voto, come secondo posto.
Se l'avessi giocato l'anno scorso, sarebbe entrato come primo o secondo della mia classifica.
Se tu dai un pesce ad un uomo, lo avrai sfamato per un giorno. Se gli proponi di imparare a pescare, ti risponderà che sei un neoliberista
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Offline The Metaller

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Re: TFP Awards 2018 - Vergogna Edition
« Risposta #32 il: 28 Lug 2019, 12:56 »
Immagino che ancora non abbiamo i risultati, vero?
PC: AMD Ryzen 7 3700x, GeForce RTX 3070, 16 GB RAM.
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Re: TFP Awards 2018 - Vergogna Edition
« Risposta #33 il: 28 Lug 2019, 13:03 »
Immagino che ancora non abbiamo i risultati, vero?

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Offline Il Gladiatore

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Re: TFP Awards 2018 - Vergogna Edition
« Risposta #34 il: 29 Lug 2019, 10:24 »
Ohi, non disperdiamo il nobile lavoro di Lord Nexus, per cui opto per un commento per categorie.

Game of the year

Notevole il distacco dei primi 3 dal resto. Trovo il pregio a God of War giusto a causa della trasversalità di tutte le componenti che lo compongono. Bella grafica, esplorativo senza essere indeterminato, narrazione efficace e ottimo rappresentante del genere. RDR2 è anche opportuno, soprattutto a causa della sua natura divisiva tipica delle grandi opere, ma in questo caso la comunità ha voluto premiarne gli aspetti legati alla realizzazione tecnica e all'immersività del mondo di gioco. In questi termini è unico. Smash Bros Ultimate è una splendida sorpresa tutta legata al giocabilità e al divertimento, difficile trovarsi lì per un gioco a vocazione multiplayer, si vede che il suo valore è davvero elevato.
Il resto sta più o meno dove deve stare, con quello che capita in classifiche di questo genere, ossia grandi amori soggettivi che trasformano buoni giochi in titoli *personalmente* irrinunciabili, come giusto che sia.
Gli AC, sia Origins lo scorso anno che Odyssey adesso faticano a recuperare la cattiva fama del franchise, restando di fatto un po' troppo penalizzati.
Monster Hunter World strappa un buon numero di voti ma per chi l'ha giocato e vissuto non sarà mai abbastanza.
Sorpresa Astrobot, ma se lo merita, considerata la sua natura sperimentale.

My 2018

Beh, vittoria scontata, vista tutta la discussione sui criteri di voto. Diversamente, HK avrebbe senz'altro cambiato la classifica per il miglior gioco in assoluto. L'importante è che si recuperi in qualche modo vista la bellezza del gioco. Per il resto io vedo la lunga scia di giochi troppo lunghi e sfaccettati per essere esauriti in poco tempo, per cui sembra un po' una zona "ombra" del best game 2017. Felicissimo per AC Origins e Nier Automata.

Comparto Video:

Nessun dubbio e nessuna discussione, gli altri sono buoni/ottimi/splendidi titoli, RDR2 è una pietra miliare tecnica.

Comparto Audio:

Qui anche ma con qualche riserva. RDR2 vince anche a causa delle splendide canzoni cantate che partono di tanto in tanto, un meccanismo emotivo che all'interno di un videogioco è sempre vincente. Però mi permetto di dire che Smash Ultimate sfoggia decine e decine di canzoni orchestrate e riarrangiate alla grande.
Bene così comunque.

Multiplayer


Premio scontato ma la sensazione è quella di un abbandono del genere in chiave tradizionale, per una comunità come la nostra non attratta dai nuovi fenomeni di multiplayer di massa. Per cui vince un titolo che avrebbe potuto trionfare anche 20 anni fa e provato solo da una manciata di giocatori. Una categoria un po' mesta.

VR

Come sopra ma peggio, per ragionevoli questioni. Astrobot sta lì ma nessuno lo saprà mai.

Miglior Narrazione

Un premio che sembra scontato e per molti forse lo è. Io non sono d'accordo, trovo GoW più particolare, focalizzato e raffinato ma RDR2 vince anche e soprattutto in quantità, in senso buono, proprio per l'affresco monumentale del west che si prefigge di veicolare.
Menzione d'onore per Cage che a questo giro non fa rimpiangere affatto le ore passate all'interno di Detroit e la sua storia.

Miglior Personaggio

Primi due posti difficilmente contestabili, il primo per l'affezione che crea, il secondo per la trasformazione occorsa e delicatezza di scrittura. Avrei difeso più strenuamente Kassandra di ACO se la struttura episodica e frammenta del titolo non avesse sacrificato la tenuta comportamentale del personaggio.
In realtà tutti sanno come il vincitore sia il venditore di The Messenger.  :D

Indie

Tutti giochi eccellenti e la conferma che, per tanti motivi, il giocatore che cerchi qualità debba rivolgersi primariamente a questa categoria piuttosto che al mondo degli AAA. Devo dire di trovare il vincitore del tutto meritato e tutti gli altri che conosco e che ho giocato sono ugualmente validi.

Sorpresa

Categoria di difficile interpretazione, visto che dentro confluiscono sentimenti e pensieri diversi come la conferma, la sorpresa di qualcosa che non si conosceva, la sorpresa di qualcosa che si aspettava ma non con questa qualità, il cambio di opinione rispetto a una cattiva nomea ecc. Un premio troppo difficile da commentare, forse bisognerebbe pensare a qualcosa di più inquadrato. Dal mio punto di vista vedo nomi che condivido e altri che non dovrebbero essere lì.

Delusione

Alla sfilza di "1" che è difficile commentare, per la natura divisiva di cui parlavo poco su RDR2 per me trova la sua giusta collocazione. Tanto occupato a rendersi unico in tanti aspetti da lasciare la coperta corta sulla questione della giocabilità,gli utenti se ne sono accorti e le meraviglie tecniche non sono bastate. Poi, sia GoW che Mario Tennis indicano delusioni vere, nel senso di tradimento delle aspettative visto che in sé non sono opere con evidenti problemi come nel caso di RDR2. 

La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)