Il mio dubbio è: quante di quelle società pre FPF, con bilanci dove le perdite erano ampiamente palesate, avrebbero bellamente gonfiato a fine stagione la valutazione di due giocatori scambiati, nella fretta di chiudere l'operazione entro il 30 giugno, sapendo che comunque la valutazione del giocatore acquisito impatta sui bilanci successivi e sulla possibilità di ottenere un guadagno finanziario dalla successiva rivendita ?
Non che il falso in bilancio non sia mai esistito, sia chiaro, però c'era la consapevolezza che le squadre dei magnati veri facevano bilanci in rosso ad un ritmo analogo con cui facevano aumenti di capitale.
Venendo all'attualità, la Juve quest'anno, prima del Covid, ha comunque fatto scucire agli azionisti 300 milioni di aumento di capitale per mettere a posto i conti, perché il patrimonio societario ad inizio stagione era ormai ad una trentina di milioni, le previsioni in rosso ed i debiti finanziari superiori al fatturato.
Funziona ? Le storture con cui viene aggirato, temporaneamente, il FPF sono le stesse che alle squadrette che crollano si trasformano in ipotesi di reato. Chievo e Cesena si sono ritrovate con accuse di falso in bilancio, bancarotta fraudolenta, doping amministrativo e via discorrendo.
Secondo me alla fine torniamo sempre alla costatazione che con il calcio i soldi li intascano i giocatori e non le proprietà, perché puntualmente o sono costrette a tirar fuori di tasca propria per ripianare, o falliscono e vanno a processo, per taroccamenti e il tentativo di intascare il salvabile, prima che vada tutto all'aria.
Può darsi che il FPF sia diventato uno stimolo per qualche società, ma per la moltitudine ha instaurato un circolo vizioso.