Voglio condividere con voi la lettera di un tifoso Juventino che a mio parere non fa una piega.
Caro Maurizio Sarri,
Chi ti scrive è un tifoso juventino amareggiato. Un tifoso juventino che ti ritiene il miglior allenatore italiano. Negli anni di Napoli non ti bastava essere un eccellente professionista, non ti bastava dirsi tifoso del Napoli, hai voluto spesso polemizzare e lanciare insinuazioni proprio contro la tua futura società. In cambio hai ricevuto un amore folle da parte dei tuoi tifosi di allora. Tanto che qualcuno ha pensato bene di fare di te una sorta di simbolo della lotta dei poveri ma ricchi di spirito contro gli oppressori bianconeri.
Se fossi rimasto nei binari della professionalità forse la gente di Napoli ti avrebbe voluto bene lo stesso, ma non ti avrebbe dedicato libri e canzoni, targhe e pagine Facebook da centinaia di migliaia di like. E i tifosi della Juventus ti avrebbero accolto con entusiasmo invece che con la morte nel cuore, sei pur sempre l'allenatore che ha alzato l'Europa League non più tardi di tre settimane fa.
Il problema è che hai fatto la scelta più facile e ruffiana quando allenavi il Napoli e oggi non puoi pretendere che i tifosi della Juventus e quelli del Napoli facciano finta che è tutto normale. No, non lo è. O si è professionisti sempre o non lo si è mai. O prendevi in giro i tifosi napoletani quando parlavi di Juve quasi come di Cosa Nostra, oppure sei falso adesso che hai l'opportunità della vita firmando con la Juve. Nessuna delle due cose è un reato, per carità, il mondo è pieno di gente falsa e forse tutti noi siamo stati falsi come te in qualche momento della nostra vita con un amico, con un'ex fidanzata, con un collega di lavoro, con un cliente.
Eppure, caro Sarri, tutti possono sbagliare, capiamo che fosse tremendamente facile all'epoca lasciarsi andare alle solite antijuventinità, probabilmente sarà più difficile il perdono ai tifosi del Napoli, a cui va la nostra solidarietà. Eppure c'è chi, come Antonio Conte avrebbe potuto dire qualunque cosa contro l'Inter e i suoi tifosi bianconeri lo avrebbero acclamato come un eroe, invece ha scelto di conquistarsi sul campo la stima, senza scorciatoie e ruffianerie. Oggi allena l'Inter e nessuno sano di mente avrebbe nulla da obiettare, a Torino come a Milano.
Insomma, caro Sarri, hai sbagliato, non farci troppi pipponi sulla professionalità, hai illuso i napoletani e ti sei reso insopportabile agli occhi degli juventini, ma niente è perduto. Da domani si lavora per la Juve del futuro, certo, nei cuori dei tifosi partirai da -1 e non da 0, ma avrai tempo e modo di recuperare. Solo cerca di fare solo l'allenatore, questa volta.