Visto e gradito.
Gli altri due ho faticato a stargli dietro sveglio, seriosi, ingessatissimi persino nelle coreografie, tutte uguali, regia piatta, protagonisti inespressivi.
Questo terzo capitolo sembra un balzo avanti come qualità generale, la camera diventa molto più dinamica e i piani sequenza più sciolti, le coreografie finalmente si dimenticano di inanellare 25 colpi al piede da dietro l'angolo e poi in faccia di seguito e diventano più fisiche ed interattive con l'ambiente circostante, le ambientazioni si sussuegono con gran ritmo e varietà senza essere schizofreniche, e finalmente anche il cast brilla di più (grande ritorno sul grande schermo di Dacascos).
A parte probabilmente il successo degli altri che ha iniettato i dindi necessari, ho il sospetto che il coinvolgimento degli attori di The Raid (i due sgherri di Dacascos che chiaramente praticano il Silat) abbia giovato alla componente action e registica, che finalmente raggiunge i livelli del succitato capolavoro asiatico, mentre per il resto il tutto assume un gustosissimo sapore a la "Uncharted" anche dal punto di vista dell'ironia ed autoironia che pervade il tutto, nei precedenti assolutamente non pervenute.
Good.