Non è autocompiacimento, ma il fastidio nel vedere quanto ci trattiamo male a vicenda da 2-3 millenni, per motivi di colore della pelle, sesso, ceto sociale, accumulo indiscriminato di ricchezza a scapito di chi non ne ha e questa tendenza perniciosa a rendere tutto un motivo commerciale per fottere il prossimo.
Perché qualcuno ne vuole sempre più degli altri e lo considera anche un diritto.
Ma io sono comunista, è inutile parlare con me.
Quando si tratta del bene comune non c'è credo politico che tenga.
Non nego che il pensiero che siamo una razza cancerogena non sia venuto anche a me, ma penso che in generale capiti a tutti nella vita.
Ma va anche preso atto che nonostante tutto viviamo in uno dei periodi più floridi dell'umanità e questo perché tutto sommato l'uomo andando a tentativi la strada giusta la imbrocca.
Ed è un processo che viene dal basso, non dall'alto come si crede, perché nel piccolo tutti influiscono.
Perché se tu ti sacrifichi vedi che dai l'esempio, e anche se sola una persona prende esempio da te sarà un traguardo notevole.
Non sono belle parole e la strada è in salita, però io ci credo, dai che non siamo arrivati ancora ai tempi della peste nera con i morti accatastati sui bordi della strada.
Se c'è riuscita una ragazzina a smuovere qualche coscienza ci può riuscire chiunque.