Per come la vedo io, il messaggio di "Gretina" (
) non è stato ben compreso in un punto particolare, in special modo dai suoi detrattori. Non è l'ennesimo capriccio di qualche persona altolocata che nel tempo libero si occupa di ecologia, ma un capovolgimento di fronte del senso di responsabilità politico di chi, dal secondo dopoguerra in poi, sull'onda della ricostruzione/boom economico/accentramento di ricchezza, non ha fatto altro che proporre un sistema economico liberista feroce senza tener conto di alcune questioni, come quella della sostenibilità.
Con buona pace degli "scientozzi" che, con grafici, torte puttanate simili, ti dimostrano che la ricchezza di un paese sia cresciuta, come fieri alfieri della globalizzazione indifferenziata.
Quindi, non è troppo significativo che io, a casa mia, separi nobilmente la carta dalla plastica e dall'umido, felice di contribuire alla salvezza del pianeta. Non è significativo visto che nello stesso momento milioni e milioni di macchine, all'interno delle nostre città riversano fumi inquinanti terrificanti, intollerabili a causa dell'effetto sommatoria. E anche in quel caso, targhe alterne e palliativi simili, rimandando il tutto alla virtuosità del singolo. Queste cose non funzionano e non sono risolutive.
E quindi no, il cambiamento non funziona solo dal basso, la base, al massimo, si adatta, il cambiamento deve essere politico, economico e su scala sistemica, quello dice Gretina.
Il problema è che, dopo 70 anni di "festa" economica più o meno costante, come può il cittadino occidentale tornare indietro su alcuni privilegi acquisiti? Chi rinuncia alla macchina, agli aerei, al riscaldamento, a tutto quello che necessita la plastica? Semplice, non lo fa, per questo siamo fottuti. Per questo l'unico modo di salvarsi è sperare che l'ecologia diventi un business. Oppure, come scriveva sopra Dark, sperare che la geoingegneria faccia qualcosa di risolutivo forzando la mano, perché da basso non sappiamo cambiare e dall'alto non vogliono guadagnare di meno.
Non si tratta di essere nichilisti, forse bisogna anche tener conto del fatto che l'essere umano, capace di cose straordinarie (umane, culturali, artistiche) non è mai sceso a patti con la sua natura predace e utilitaristica, per cui ingannare i propri simili, sfruttarli fino all'annichilimento, guadagnare su pulsioni detestabili dettate dalla proprietà privata (in 15 anni di lavoro nell'alta moda so benissimo come gli esperti considerino il cliente come un idiota da convincere e irretire, ma proprio come primate) e cose simili, sia comunque preferibile al bene comune.
E che problema c'è, ci estingueremo. Del resto questo pianeta ha una storia molto più antica di noi di milioni di anni, ha attraversato sconvolgimenti geologici, trasformazioni di ogni tipo, shock termici e una lenta, lentissima evoluzione. L'uomo da quando ha memoria della sua civilizzazione, diciamo...10000 anni? Un battito di ciglia, una breve parentesi di una specie incapace di curarsi dei propri simili e dell'ambiente in base a regole economiche autoindotte senza il benché minimo ritegno. Il pianeta si libererà di noi e saremo per sempre ricordati come una sopravvalutatissima variabile, sperando che dopo qualche migliaia di anni l'aria ritorni pulita e l'acqua pura, alla faccia del "+ 4%" nei profitti annui di qualche multinazionale ormai nella polvere.
Insomma, siamo troppo stupidi per sopravvivere, soprattutto vedendo come ci trattiamo tra di noi.
Basta vedere come gestiamo 40 poveracci in su una barca, noi, l'occidente cristiano che difende le proprie radici cattoliche. Mi chiedo che cazzo capiscano questi quando ascoltano il Vangelo che vogliono difendere, abbastanza inequivocabile su alcune questioni.
Quindi oh, se sono morti i dinosauri che erano molti più fighi di noi, perché dovremmo farcela? Spero tanto che qualcosa s'imponga dall'alto perché per adesso la cosa sembra irreversibile.