prima o poi me lo puppo.
Mi ci son buttato a peso morto e ne sono uscito stravolto. Che dire di Jett. Prima cosa sono ora 2 giochi, The Far Shore (la campagna originale) e Given Time, l'espansione uscita da pochissimo, gratuita. I 2 giochi differiscono anche se sono uno il seguito dell'altro, letteralmente il to be continued, Part 1 e 2, Arkham Knight e Gotham Knights.
E' fantascienza contemplativa come si poteva intuire, e la trama non è niente di drammaticamente originale ma fa il suo. A svettare sono le atmosfere e le musiche. A svettare ancora di più è l'intro del gioco. Dopo un "breve" (mezz'ora) tutorial inizia la sequenza del decollo che è tranquillamente tra le GOAT con una bgm di sto livello
TFP Link :: https://www.youtube.com/watch?v=c6yVsgeXi78che conduce all'inizio dell'esplorazione tutti trepidanti e carichi di aspettativa. Aspettativa che non viene mantenuta, nel senso, il gioco ha alcuni obiettivi ed è opinabile quanto siano giusti, in termini di "è quello che volevamo fare". Magari "volevate fare una cazzata". E tutto il gioco si barcamena in questo ma mai senza trovare il ratio perfetto, manco nella testa del giocatore che oscilla tra "miglior gioco di sempre" e "schifezza inenarrabile".
Perchè dico questo...... in primo luogo tecnicamente il gioco è una pena. Gira su Unity, scusate: gira MALE su Unity. Ci sono n cose bruttone: uno stutterone lungo 1-2 secondi quando si cambiano le isole della world map, frame rate che ogni tanto si dimentica come sedersi, animazione del sole non allineata ai 60fps del resto dell'azione (in pratica: Stuttering Sun, tra l'altro splendido nome per un VG
), e fasi appiedate di un legno clamoroso e che, per di più, girano a 50fps o suppergiù risultando stutterose da matti. Le fasi appiedate sono pura contemplazione quindi l'affaticamente visivo rovina un po' la festa.
Detto questo, altre cose sono fastidiose....... in primis il linguaggio del gioco è inventato. E nel gioco parlano. TANTO. Quindi occhi ai sub costantemente anche perchè il gioco non è che è necessariamente generoso come tutorial, quindi perdersi qualche istruzione rischia di lasciare a brancolare nel buio.
Infine il senso di scala, a volte le cose sono veramente microscopiche, specie se la camera zooma fuori fino al pianeta vicino e il Jett diventa grande una manciata di pixel. Tipo 10 su uno schermo 4k. Buona fortuna a trovare quello di cui parlano i compagni, ovviamente il loro Jett è segnalato sul radar: si credici. C'è un'icona grande, ben 15 pixel a seguire le navette altrui ma again, bisogna stare un po' sul pezzo perchè non è un gioco che si gioca da solo. Affatto..... specie perchè i comandi sono simulativi. Non nel senso che è Flight Simulator, ma nel senso che il Jett è un velivolo per basse altitudini, quindi si stabilizza naturalmente verso una certa distanza dal suolo, ha reattori ma non puoi boostare sempre verso l'alto quindi insomma: va imparato come guidarlo. C'è un certo "gusto" dietro a questo nel senso che ci si impratichisce e diventa seconda natura ma non diventa mai *divertente*. Cioè, c'è una ragione se è l'unico gioco di questo tipo esistente lol. Specie per la camera spastica, i sub onnipresenti che distraggono dall'azione, la grandezza degli elementi in gioco (2x2 pixel baby), i nemici che aggrano e devi liquidare, nulla di difficile ma specie i serpentoni elettrici sono uno scassamento di palle che rasenta la frantumazione dello spirito del pilota, il momento in cui devi attraversare una catena montuosa e il boost ti porta solo fino a lì fino al momento in cui si surriscaldano i reattori e devi aspettare e le madonne che partono. Almeno il surriscaldamento è simulato benissimo sul dual sense. Direi dopo Astrobot è il miglior gioco in assoluto dell'uso che fa del dual zenz.
Perchè parlo così dei comandi? Presto (?) detto: The Far shore, aka Part I, la prima campagna, è molto story based e linearone e dialogoso. In altre parole un super-mega-maxi tutorial che però è cmq impegnativo di suo, nel senso che come ho detto sopra: non si gioca da solo. Richiede impegno e pure un pizzico (tanta) pazienza nelle sue sfaccettature di controllo.
Ma Given time, aka Part II, è letteralmente un free roam nel mondo di gioco e sfrutta TUTTE (e anche più) le meccaniche della campagna originale. E' letteralmente un collectathon, purtroppo, ma la sfaccettatura negativa del termine non è che influisca in questo caso anche perchè è un gioco diverso dal resto dei vg. Quindi non è che si facciano cose ripetitive o che abbiamo fatto sempre in altri titoli. Sono ripetitive in sè perchè ciò che devi raccogliere per la mappa sono wisp che devi risolvere a mo' di enigma. Ci saranno 30 wisp da trovare (segnalati dal radar..... ma pure il radar di sto gioco è tutto da capire, non anticipo nulla
), e le tipologie di wisp saranno in realtà una decina, quindi ci sono alcune sfide a tempo, alcune di controllo in altezza (good luck a controllare in altezza quel catorcio del Jett
), altre di pura osservazione, altre più puzzle based che richiedono la manipolazione di meccaniche acquisite. Ecco, acquisite tranne una, l'esca per le Wisp nel gioco principale non si usa mai e nell'espansione serve per risolvere diversi enigmi. La trovo un po' una cagata di design ma pace. Non è l'unica.
Da come ne parlo sembra un po' un disastro e per tanti aspetti lo è. Ma in realtà è stata un'esperienza davvero intrigante, a partire dal concept fresco, non migliore di altri ma cmq sviluppato credendoci, con pochi mezzi ma tanta determinazione, fino ai momenti dove il controllo simulativo del Jett da pure qualche soddisfazione, il tutto immerso in un mondo con atmosfere, cultura, retaggio, e spiritualismo raffinatissimi accompagnati dalla soundtrack di Scntfc che è veramente l'asso nella manica del gioco. Non c'è una bgm che non sia all'altezza e i bassi rimbombanti fanno incredibilmente Interstellar.
Alla fine i topos sci-fi ci sono tutti, popolo nomade che deve abbandonare il suo pianeta, spiritualismo, struttura piramidale gigante sul pianeta di destinazione, è tutto forse già visto ma non per questo manca di valore, anzi, probabilmente avrei apprezzato tanto se fosse stato un libro, senza dovermi sucare il Jett incontrollabile.
Ma anche così..... cioè il punto è questo: è un gioco diverso da tutti gli altri. Letteralmente, e non potrei dirlo di nessuno degli ultimi, boh, 30 giochi che ho giocato, e dico 30 per sparare un numero. In questo senso si perdona qualche passo falso in più, e forse le critiche ci stanno perchè di passi falsi ne fa un bel numero ma di nuovo, questo non cancella quanto di buono fa. Anche perchè è tutto ben compartimentalizzato, la narrazione è ottima, idem setting e lore e questo è solo marginalmente sporcato dalla resa tecnica claudicante o dal game design a volte geniale, a volte bislacco.
Insomma 15 ore e consapevolezza che è un buon gioco, e al contempo un pessimo gioco. Non lo raccomanderei a nessuno senza che prima mi firmi una liberatoria che non vuole indietro il tempo speso. Ma credo che in quel tempo di momenti che cmq nobilitano l'esperienza ce ne siano veramente tanti..... anche se, ammetto, il picco è tutto sull'intro e sulla pelle d'oca che fa scaturire.