Parliamone. Faccio riferimento a come il digitale ha cambiato il modo di guardare film mio e della mia famiglia.
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Molti dei vantaggi che hai elencato sono abbastanza condivisibili anche per me che sono ancora mooolto legato al supporto fisico (ad oggi in linea di massima rimane la mia scelta d'elezione in fase di acquisto, anche se non sono più un talebano come qualche anno fa in tal senso), mi verrebbe da dire oggettivi.
PERO'... il videogioco nella mia visione filosofica (?) rimane e rimarrà sempre
un media con al centro l'interazione, nel senso più lato possibile. Molto, molto molto diverso da un film o da un album musicale.
Quindi NON mi basta l'idea - che di solito è la prima obiezione - delle varie Sony, Microsoft e Nintendo che offrono ciascuna il proprio controller dedicato in grado di garantire una certa continuità (?) con il passato e, se vuoi, anche un certo livello di innovazione (penso al mio solito, adorato wiimote!). Il controller, non fraintendermi, ha di certo la sua importanza, ma è solo una parte della catena. L'altra parte, non meno nobile, è proprio il silicio su cui finisce per girare fisicamente il gioco e che oggi sta nelle nostre stanzette/soggiorni.
Ecco allora, io
voglio vorrei un mercato in cui la Nintendo di turno (volente o nolente sono quelli che pigiano di più su questo tasto, ma vale per tutti) possa continuare ad uscirsene tranquillamente con una
lucida follia quale è lo Switch. E siccome non sono sicuro che una soluzione di quel genere,
fruibile ovunque al pari dell'originale, sia compatibile con i requisiti imposti dallo streaming (in sintesi, connessione costante con banda dignitosa e lag quanto più ridotto possibile), allora sono istintivamente portato alla diffidenza: perchè vuol dire che stiamo mettendo in piedi un futuro dove tutto è più allineato, dove i colpi di testa sono banditi o quasi. Cioè l'opposto di quello che mi attira (e non da oggi).
Inoltre (e questo è un problema proprio dello streaming) l'idea di mettere tra me ed il mio passatempo preferito uno o più livelli di incertezza* sulla qualità del servizio è più che sufficiente a farmi alzare più di un sopracciglio. Facciamo due via.
* =ad esempio, livello di traffico del segmento di rete che va dal CED all'utente, carico del CED cui ipoteticamente mi connetterei, ecc. ecc.
Insomma se stasera mi viene voglia di giocare a PincoPallino19 e non posso farlo quando decido io perchè c'è la coda (!!!) e/o perchè il mio provider internet ha uno switch fuori uso in centrale, abbi pazienza ma mi girano vorticosamente i
cabbasisi. Ma attenzione, mi girano anche se per qualche strana ragione causa traffico superiore alla norma non riescono a scalare a dovere il carico computazionale e quindi il mio bel giochetto di norma a 60fps si deve accontentare di 30. Tutti scenari di utilizzo pratico che, a naso, non mi sembrano affatto fantascientifici.
Ancora ancora con il digitale è plausibile pensare di cavarsela anche nell'ipotesi più catastrofica (licenziatario a gambe all'aria) grazie a crack e affini, ma con lo streaming se qualcosa va storto son dolori, dolori grossi.
Non so, al momento tenderei a tenere ben separati i discorsi di "futuro digitale" e "futuro in streaming", seppure vi siano dei punti in comune. Per il primo credo sia solo questione di tempo, sul secondo ho più incertezze e, come detto, anche molte più perplessità. :-\