Kaeru no tame ni kane wa naru (For the frog the bell tolls) è un giocone!
Avventura in stile Zelda (del resto il suo engine è quello che fu poi riutilizzato in Link’s Awakening) ma molto più buffonesca e caciarona, molto meno action poiché i combattimenti si svolgono in automatico e sono decisi a priori (se puoi vincere vinci a patto che tu abbia sufficiente energia, se devi perdere il nemico non lo ferisci nemmeno e devi tornare con un equip migliore).
A differenza di Zelda il mondo è più piccolo e il gioco offre una notevolissima quality of life, trasportandoti automaticamente al luogo/personaggio dove ti era stato richiesto di fare una certa cosa o trovare un certo oggetto. Quindi un gioco meravigliosamente fat-free e quasi privo di momenti morti. Oltretutto è impossibile morire (se finisci la vita ti risvegli nel più vicino ospedale) e si può salvare ovunque. In un gioco del 1992. Nemmeno Nintendo stessa ha saputo mantenere questi standard!
Le parti “platform” non sono entusiasmanti ma nemmeno così male, eccetto forse l’ultimo dungeon che è un po’ dispersivo, ma nulla di grave.
Un vero piccolo classico, e la traduzione amatoriale è assolutamente perfetta.
Giocandoci si capisce perfettamente come mai non sia stato portato ufficialmente in occidente: è proprio scemino, pieno di anime tropes e situazioni assurde, nella stessa vena di Mother anche se meno estremo nella sua follia, e soprattutto più snello e divertente da giocare. Mi piacerebbe rivedere all’opera questa Nintendo che prende per il culo i JRPG.