Però "il miglior gioco che ho giocato nel 2018" (a prescindere dall'anno di pubblicazione) secondo me va bene per un blog personale (penso alle classifiche annuali del Farenz che sono appunto personali o personalissime) ma non può funzionare se a assegnare quel premio è una community come la nostra.
Se la mettiamo sul piano della comunità (che condivido pienamente peraltro) si rafforza ulteriormente l'idea delle conversioni "votabili" però.
Voglio dire, il videogiocatore medio usa una piattaforma, maaassimo due. Non è colpa sua* se una conversione di cui in precedenza non può fruire va a sforare alla grande l'anno solare.
Se un gioco
vecchio viene apprezzato in massa un anno ed ignorato in un altro semplicemente perchè questa massa, sull'altra/e piattaforma
non è adeguatamente rappresentata nella comunità, che senso ha escluderlo? Non è un "andare contro" la comunità stessa?
Ecco perchè secondo me l'unico criterio dovrebbe essere l'anno (solare) di uscita, e lasciare tutto il resto nelle mani della comunità. Questo si traduce in un gioco potenzialmente vincente per 1, 2, 10 anni?
Ecchissenefrega, evidentemente a giudizio dell'utenza aveva una marcia in più, anche rispetto a roba nuova di zecca.
Altrimenti chiamiamo la premiazione "Miglior gioco
inedito del xxxx", lo troverei più coerente.
* = al netto del problema di base, cioè che un buon gioco non invecchia santiddio! o perlomeno non dopo 12-18 mesi (ed anche in quel caso direi: parliamone, vedi alla voce retrogaming)