Da qualche tempo ho iniziato a sfogliare Amazon Prime Video, servizio di cui disponevo da mesi in quanto cliente Prime ma che avevo finora ignorato, considerandolo il parente disgraziato di Netflix. E invece... E invece Amazon ci sta buttando dentro parecchi soldi e contenuti, tra originali e non, e i risultati si vedono.
Una delle prime serie che ho seguito è
The Looming Tower. Parla dell'11 settembre, è basata su un libro indagine vincitore del premio Pulitzer e ha come protagonista Jeff Daniels. È interessante perché, invece di svolgersi dopo la tragedia, è ambientata prima. In sostanza, è la serie da vedere per rispondere all'amico complottaro convinto che siano stati gli americani, le torri erano minate, ma figurati, sveglia!1!!!
Sigla!
Nonostante derivi da un saggio e sia ispirata a una storia vera, rientra pienamente nei canoni della fiction. Si apre attorno al '98, con l'attentato all'ambasciata americana a Nairobi, e da lì segue le indagini parallele condotte da FBI e CIA su Osama Bin Laden e l'ascesa di Al Qaeda.
Jeff Daniels interpreta il capo del dipartimento dell'FBI di New York ed è il fulcro operativo ed emotivo della serie. Un personaggio vulcanico ma pieno di debolezze umane, generoso e autodistruttivo. Mentre arranca per tenere insieme i mille cocci della sua vita, si trova a lottare contro il muro di gomma della CIA, che si rifiuta di condividere informazioni con i cugini federali per paura che la loro solerzia nell'intervenire possa vanificare il lavoro di intelligence delle machiavelliche spie.
Le dieci puntate scorrono come un conto alla rovescia verso la tragedia, che incombe sugli eventi e ne amplifica la portata emotiva. Come la seconda serie di Narcos, quella dedicata alla morte di Escobar, si usa un meccanismo narrativo che disinnesca lo spoiler e lo usa a proprio vantaggio. E il gioco funziona, almeno in parte. L'inizio e la conclusione sono di grande potenza, mentre la fase intermedia a volte perde slancio e si confonde con gli innumerevoli film a tema spionistico mediorientale. Inoltre, la rivalità tra agenzie tocca livelli a volte fin troppo... fumettistici, per quanto è accesa e tafazziana. Ma per fortuna c'è Jeff Daniels, veramente un gigante, che strappa lacrime e sorrisi dall'inizio alla fine.