A parte (ovviamente) le regole di mercato legate a domanda/offerta
Eh ma non si sfugge da questo. Come per i film al botteghino, il videogioco odierno punta a rientrare dell'investimento e fare guadagno in un certo lasso di tempo, dopo di che la domanda rimane quella che è ed è questione di renderlo maggiormente usufruibile, per poterci fare altri soldi.
La scelta di Nintendo di spingere perché il prezzo decada più lentamente è una loro strategia. Secondo me, sul lungo termine e per l'espansione dei brand, paga di più vendere dopo un anno e mezzo tre copie a 20€ che una a 60€, ma è il mio punto di vista.
La questione ROM è diversa, perché tratta software non più sul mercato. In certi casi non esistono nemmeno più le software house che li hanno prodotti.
Non si può affermare che siano senza valore, ma in qualche modo, chi ne detiene i diritti, prima di fare la guerra a chi ne preserva gratuitamente il passato, deve fare quantomeno lo sforzo di mantenerli sul mercato in forme adatte, per ragioni non solo economiche.
è la storia di un brand a fidelizzarne l'utenza, non il singolo prodotto.