Recupero dal topic di
Fortnite un post del
Pupazzo, perché è un manifesto del multiplayer proletario...
Produci uno gnomo anche tu! Vale anche per partenogenesi.
Beneficerai di un periodo di poco meno di 10 anni di co-op despotica e divertente, corollato da una fase iniziale quasi fisioterapica e un altra successiva di vampirismo monetario e scazzo adolescenziale generalizzato.
Se poi ti va di culo che non emigrano magari ti fanno un po' da badanti quando sei anziano.
Però per quella decina di anni il multiplayer... vavavuma!
Aggiungo un dettaglio...
Inevitabilmente si arriva al giorno in cui lui ti supera in termini di abilità e intraprendenza.
Diversamente da quanto si possa pensare, quello è il momento migliore.
Motivo: ti si apre un mondo di videogioco (persino in singolo, se lo gnomo è talmente infoiato da restare lì a guardarti) in cui puoi staccare totalmente il cervello.
Arrivi alla sera che devono portarti con la barella dalla tavola, dove hai cenato, al divano?
In genere, in quei casi, accendi la TV, balbetti "Anga Ughio Behu" e fai zapping, perché magari non riesci nemmeno a tenere un controller in mano.
In quelle occasioni, tuttavia, lo gnomo è la stampella mentale perfetta, perché tu non devi nemmeno pensare.
Accendi il gioco, anche un gioco un minimo impegnativo, e lui ti dice dove devi andare, cosa devi fare, a quali pericoli stare attento, aggiungendo suggerimenti vari derivanti dal fatto che lui, immancabilmente, ha già finito il gioco al 99%. Ma continua a giocarci. Come gli va non lo capisci più.
Credo si possa definire "Catatonic Gaming".