Beh avete detto quasi tutto voi.
Andrea forse parte da una concezione un po' vecchiotta del mondo videoludico, dove le donne generalmente stavano a guardare (più per
mancanza di interesse che per incapacità) e infatti sbuffavano pure.
Game designer donne ce ne sono state molte, magari non sempre celebrate, e non si dedicavano per forza a giochi per così dire "femminili".
Carol Shaw una delle prime programmatrici di VG della storia, fece River Raid per Atari, che non è esattamente Farmville.
Allo stesso modo non è vero che la
donna videoludens si dedica solo a puzzle game, gestionali, ballo e simili. Diciamo che la donna casual fa spesso così, ma la
donna Hardcore (ciao
@Ruko) c'è e c'è sempre stata. Ancora, se la stragrande maggioranza delle donne non si dedica a queste pratiche arcane è perché non hanno interesse. Uomo e donna funzionano in modo diverso, e laddove Gianpino vuole spesso sparare perché atavicamente il suo gioco consiste nel cacciare & proteggere, Gianpiera è più propensa a ragionare, gestire, ordinare, accumulare, quello è ciò che l'appaga. Di solito, ma non sempre, è così.
A mio parere la parità tra i sessi non è una cosa "irragiungibile" ma è una cosa che manca totalmente il punto. Il bello è proprio nella diversità insita nei diversi generi, e questo non significa che uno dei due debba sopraffare l'altro, significa semplicemente che la parità dei diritti ci deve essere ma una partà
"tout court" non può esserci, perché parliamo di due cose totalmente diverse, a cui non possono essere applicate le stesse modalità e regole.
Una donna se vuole può fare ciò che fa un uomo, ma appunto
può non è che
deve perché arriva una tizia tutta impettita a dirle "ti devi emancipare, sorella".. Ma se io fossi donna gli direi "emancipati tu, che c'hai voglia di riscatto per chissà quale trauma infantile. Io mi sposo il milionario e ciao"..