Palio (Cosima Spencer, 2015)
NETFLIXAnche se di provincia questo è un documentario che parla della mia città e di una delle corse di cavalli più famosi al mondo. Produzione italo-inglese (come la registra, tra l'altro anche figa) e che bello ogni volta che soldi esteri vengono spesi per far pubblicità al nostro Paese.
Perchè questo film di quello si tratta, ok mostrare il controverso sistema di potere del Palio, ma quando inquadri piazza del Campo o mostri con la telecamera come è l'entrata in Piazza nei giorni del Palio da uno dei vicoletti laterali, quello è tutto grasso che cola, pubblicità volente o nolente.
Un documentario che più che parlare, come sempre, delle contrade, prende il punto di vista dei fantini che nel film vengono descritti così
"Sono considerati soldati di ventura, mercenari, più abili a piedi che a cavallo. Non possono essere sinceri, perché tutti sanno che al Palio la corruzione è lecita. I fantini sono al centro di un gioco di relazioni, alleanze e denaro che arriva fino al momento della partenza, della “mossa”, del Palio”.Quindi niente filtro, niente demonizzazione o santificazione, solo mostrare veramente quello che è il Palio e la città. Ricordiamoci che nel 1945 appena finita la guerra ci fù quello definito come il Palio Della Pace, dove però si verificò la più grande scazzottata del secolo. Oppure che è inusuale che un fantino a fine corsa finisca quasi linciato ma può succedere ed è successo.
Tanto per far capire di cosa stiamo parlando.
Formidabile quando intervistano Aceto, il più forte fantino del 900 (non di sempre però..) tanto per capire il temperamento di queste persone e la forza di volontà che un partecipante alla gara deve avere.
Insomma io, da provinciale senese, me lo sono visto con un misto di tenerezza verso le immagini e a volte sconforto.
Forse per chi non è così vicino, resterà soltanto lo sconforto.