Rigiocando Scud Race appare chiaro come quelle produzioni avessero una grande, enorme qualità: sapevano creare un immaginario ed erano immediatamente riconoscibili, diventando oggetto del desiderio per chiunque fosse anche solo lontanamente appassionato di viggì.
Non è solo la giocabilità sopraffina, ma anche e soprattutto l'estetica: quei colori, quella suggestività tutta nippo '90s, quelle musiche Dance che si sposavano alla perfezione con quanto accadeva su schermo... Roba immortale. Non so se, fra vent'anni, potremo dire lo stesso di quanto giochiamo oggi.