Di buono c'è che son tutti opzionali.
Comunque sono al punto dell'altra volta. Tutto il gioco ripulito, mancano il/i boss finali e... boh, non lo so se c'ho voglia
lo so ma nella mia prima run stavo cercando di fare tipo TUTTO... ma questo mi ha ammazzato la voglia.
Di fatto l'ho scritto anche altrove, ma credo di non essere mai caduto in love con il setting generale Samurai / nipponico... IMHO Sekiro non ha mai avuto il fascino di un Souls a caso o du Bloodborne.
Da giocare poi lo ricordo delizioso, ma anche qui, mica tutto.
Ha delle cadute di stile e di situazioni che mi hanno proprio ammorbato.
again, potrei tornarci su, prima o poi. Di fatto, non l'ho neanche finito,ecco.
Hi finito e platinato in multiple run tutti i vari Souls e bloodborne vari, questo manco completato una run e temo non sia tutta colpa mia. Prendiamo i senza testa, ti devi bombare di robe e poi cercare di seccarli nel minor tempo possibile prima che l'effetto dei power up finisca. So lame.
poi si a suo favore, ha alcune boss fight da olimpo del videogioco tutto
Sekiro non fa niente, tra l'altro, per stimolare quell'amore dormiente che potresti avere, ammesso che vi sia.
Sotto sotto ha un enorme fascino, solo che come sempre (anzi, come più di sempre) è un gioco piuttosto ermetico, che non offre alcuna spiegazione razionale, è un bagno ristoratore in una cultura profondamente nascosta, che fa i salti mortali per non spiegarsi, affinché sia tu a perderci ore di speculazioni e teorie, realizzando che tutto fila come un treno a vapore.
Dà per scontato che chi gioca sia una specie di maremagnum vivente di folclore e mitologia shinto e buddista, che sappia districarsi perfettamente tra le leggende e che colga ogni più piccolo accenno suggerito dall'ambientazione di gioco. Nioh è molto più semplice e ridicolo, mi si permetta. Mentre Ghost vive di quello stile "Ultimo Samurai" che un po' racconta, un po' romanza, un po' resta sospeso in quell'idea del "Giappone Antico secondo la mia mente di barbaro straniero"
Non credo che nemmeno i giapponesi più giovani abbiano afferrato tutto-tutto del gioco del Miya, ed è come se questo gioco non facesse davvero nulla per chi lo gioca, a parte scorrere, like water e canna di bamboo. Sekiro non pensa (?) che non vi sia un effettivo bisogno di spiegare perché quella statua è posta in quel particolare punto, non permettere di capire cosa significa il karma nei termini ludici e di come la reincarnazione in questo gioco, è notevolmente più aulica del Sogno del Cacciatore o il Vuoto dei Souls.
Non spiega la fortissima simbologia dello scultore, le statue Jizu, la omnipresente figura delle dea Kanon, il gigante Shimenzawa, il concetto di Kegare, La via dello Shura e molto altro.
Cioè, finché mi si dice:
"Sekiro racconta la storia di uno shinobi che diventa immortale e che deve proteggere il suo signore"
Fin qui siamo tutti d'accordo, se non fosse che il tuo signore lo incontri alla fine del primo stage in pratica, quando sei quasi alla fine di un lungo tutorial. Appare limpido quindi, che salvare Lord Kuro non sia la nostra missione principale. Più avanti ci verrà chiesto se ottemperare al codice di ferro, il codice che (si dice) avessero gli shinobi e le kunoichi, eppure non è spiegato di cosa si tratta, e ancora siamo lasciati a naufragare in un mare di ipotesi. Si parla del retaggio del Drago, ma ancora sfugge lo stesso significato.
Ad una certa da una scimmia gigante (?) spunta uno schifoso Mukade, un millepiedi nativo del Giappone, cugino dell'O-mukade o Omukade, uno yokai che (si dice) combattesse sulla sommità delle montagne contro i terribili draghi. C'è persino una sperimentazione genetica di monaci deviati su giovani bambini, e tutto questo non è mai spiegato.
Poche righe più sopra c'è l'esempio della Campana.
La suono O non la suono in definitiva?
A prescindere dalla nostra scelta, questo titolo non ha mai veramente spiegato come si usi.
Quindi che faccio? A quale serpente credo?
DEVI essere tu a capirlo, devi essere tu a far sorgere la domanda, perché non ti sarà offerto nulla e again siamo nei pressi della Ruota dell'esistenza: quando l'uomo riflette è una scimmia, ma quando sogna, si avvicina a Dio. Sekiro ha una tradizione molto complessa, per certi versi non è difficile da seguire, perché quello che accade è piuttosto semplice, in semplice stile From, tuttavia cela una complessa tassellazione, un mosaico interpretativo non di facile lettura o stesura.
A mio avviso, questo gioco è un'evoluzione completa anche dal punto di vista narrativo, superiore a sua podestà di gotica Bloodborne, pur avendolo follemente adorato quest'ultimo gli è inferiore.
Questo gioco ha un senso preciso e compiuto, preparati a morire, per imparare a vivere (cit)