I film di The Rock sono una sicurezza per le famiglie.
Non sono ironico eh, contentissimo esista uno come lui.
Sulla rece de i400, beccatevi sto estratto bellissimo, che parla di come il regista abbia ritrovato "linfa" (lol) da The Rock.
Brad (Peyton) è in crisi, vuole lasciare il cattivissimo mondo del cinema che non l’ha capito… ma poi succede il miracolo: conosce The Rock. I due si incontrano sul set del nuovo film di Brad, Viaggio nell’Isola Misteriosa, seguito di Viaggio al Centro della Terra 3D. Sì, quel film tipo “ispirato” a Verne con Brendan Fraser come protagonista. Un altro seguito di una pagliacciata. Solo che questa è una pagliacciata con The Rock. Ma adesso… Flashback.
Brad è sul set, una stanza vuota che qualcuno poi riempirà di cacate con il computer. È pronto a girare. Non ha voglia, perché a lui del film non frega nulla. Lui voleva fare altro nella vita ma adesso si trova lì, a dover girare la sequenza in cui Michael Caine, a cavallo di un’ape gigante, ride perché un uccello gigante ha cagato in faccia a Luis Guzman. Che tristezza, pensa Brad. Un tempo Michael Caine era considerato un grande attore. Adesso ride per delle battute sulla cacca. Tutto finito, tutto degradato. È tutto pronto, manca solo The Rock. L’attore tarda ad arrivare. Brad si spazientisce, getta a terra il megafono, si alza dalla sua sedia da regista e cammina a grandi falcate verso la roulotte di quello che i produttori continuano a chiamare “la nuova stella”. Un tempo era lui la nuova stella… Entra senza bussare. Vuole litigare. Perché ‘sto coglione sta facendo perdere tempo a tutta la troupe? Perché non è dove dovrebbe essere? Perché? Perché la sua vita ha preso questa piega? Brad apre la porta della roulette e viene subito investito da un odore forte, intenso. Incenso? C’è una musica strana nell’aria. Sembra l’Adhan, il richiamo alla preghiera del Muhezin. Una melodia avvolgente, che Brad aveva ascoltato una volta nel cuore della notte di Istanbul, tanti anni prima, nel 1994, in quella vacanza in cui decise che sarebbe diventato un regista. Anzi, era stato proprio durante quella notte che Brad… “Il segreto è la perseveranza”. Brad era immerso nei suoi pensieri e quella voce l’ha colto di sorpresa. Si gira verso il fondo della roulotte. Inizialmente non vede niente, poi come dal nulla compare The Rock. È nudo. Brad si imbarazza e abbassa lo sguardo. “Brad, guardami. Guardami. Non ti devi vergognare. Lo so, sono bellissimo. Sono un adone, una statua, un bronzo di Riace. È il mio dono, è la mia forza”. Brad sta guardando The Rock. Prima era effettivamente imbarazzato, ora sente come una strana calma che lo pervade. Non c’è niente di male in quello che sta facendo. Non sta guardando un uomo nudo… sta godendo di un’opera d’arte. The Rock ora è vicinissimo a Brad. Quando è successo? Non l’ha neanche visto muoversi. Chi ha alzato la musica? Perché adesso quel profumo di incenso s’è fatto così intenso? Perché la stanza s’è messa a girare? “La perseveranza, Brad”. Il regista non aveva mai notato l’altezza così imponente dell’attore. Sì, certo, aveva visto che era alto. Ma non COSÌ alto. “Ti ho visto al lavoro, so quello di cui sei capace. Sei bravo… ma hai abbandonato il tuo talento. Perché hai tradito il tuo sogno? Un tempo eri puro, Brad. Lo posso ancora leggere ancora nei tuoi occhi, ma vedo che adesso quella purezza non c’è più. E so anche perché. Perché il mondo non ti ha capito, perché la gente non si impegna abbastanza, perché non si apprezza più la vera Arte, il Bello. E tu sei caduto in basso. Hai dimenticato l’Amore, Brad. Ma io sono qui per te. Voglio che tu diventi il mio regista personale. Voglio che tu dedichi la tua vita a fare dei monumenti alla mia persona. Voglio che mi ami. Se accetterai questa missione, ti posso assicurare che diventerai ricco, Brad. Molto ricco, schifosamente ricco”. Brad è in un altro mondo, forse è in un sogno. Ora si trova in ginocchio, ha la mano di The Rock sulla testa. La mano emana calore, e a quanto sembra, anche una luce, come quella che circonda la testa sudata di quell’idolo pagano. “Vai, Brad… abbeverati alla mia fonte”.