Più passano i giorni e più ripenso a quel finale straziante, a quelle ultime due puntate, il punto più alto forse di tutto Lynch.
E' tutto così perfetto, esteticamente, concettualmente, contenutisticamente, emotivamente.
Il viso di Cooper, oramai non più semplice volto noto ma vera e propria icona, che compare in sovraimpressione, Gordon Cole ed il Great Northern Hotel, Cooper che prende per mano Laura fra i boschi di Twin Peaks, la macchinaccia nera anni '70 con cui Cooper e Diane fanno il "passaggio", Eat at Judy's, la scena di sesso fra Cooper e Diane, una delle cose più spaventose in assoluto, Laura/Carrie che chiede a Cooper se lassù al nord farà freddo e lui che gli dice di portarsi un giaccone, IL RITORNO a Twin Peaks con passaggio davanti al Double R che ha l'insegna del 1989 e non quella nuova, la signora Tremond e la signora Chalfont che ora vivono a casa di Laura/Sarah/Leland, il Cooper disorientato dalle sue certezze oramai in frantumi che chiede "in che anno siamo", l'urlo di Laura/Carrie...
Una roba che emotivamente non si regge, non ce la si fa proprio a reggerla.
Ci sta l'interpretazione che ruota attorno al piano di Cooper, Cole e il maggiore Briggs, su ispirazione del gigante/fuochista e con l'aiuto di Mike, per catturare ed uccidere Judy usando Laura come esca, è quella che torna di più unendo i puntini, ma a me francamente poco interessa perché il vero senso di quel finale è che il male (incarnato da Judy) è una parte inscindibile dell'animo umano e non si può sconfiggere in nessun modo, il piano è quindi destinato a fallire sempre.
Non so se Lynch farà una quarta serie, così di getto spererei di sì, spererei egoisticamente nel finale buono, nel vedere Cooper salvare Laura e tornare l'agente Cooper che conosciamo, ma con questa terza ha davvero detto tutto, l'argomento può considerarsi chiuso.