Magic Sword (1992, Capcom, Azione)
Quando c'era da spillarci monetine, Capcom aveva sempre pronto un nuovo gioco d'azione, con la pervicacia degli anni in cui non aveva ancora messo su i suoi tanti pollai dalle uova d'oro.
Il suo rapporto privilegiato con Nintendo, nondimeno la prese un poco in contropiede, appena i primi vagiti dello SNES iniziarono a scuotere il pianeta. C'era da tenere il passo coi tempi e con la concorrenza, anzi, un passo avanti se possibile. Ecco che allora spuntano le prime timide conversioni arcade, e Magic Sword è uno dei capofila.
Le avventure del mutandissimo Ser Arthur, Tiger Road assieme a Trojan, Black Tiger e compagnia... piccoli pilastri del platform metodico e malvagio. Con una ciucca fantasy ancora in pieno corso, si verga la storia di un guerriero col codino, a cui deltoidi e spada non bastano per riportare la giustizia. C'è infatti da liberare un pittoresco cast di assistenti, perché ci accompagnino a condividere onori e dolori mentre si scala una torre maledetta.
Il bruto, il ninja, il ladro, l'amazzone, il chierico, il rettiliano, il cavaliere e il mago. Tutti suscettibili di avanzamenti di livello, se riuscite a non farveli ammazzare. Nel manuale del gioco ognuno di loro ha un nome e una storia piuttosto affascinante, così come i boss nemici. All'atto pratico, una volta sprigionati ci seguiranno e attaccheranno i mostri come meglio possono. Naturalmente c'è sia l'alleato migliore per una data situazione, che quello più forte di tutti, ma ogni giocatore finirà per avere il suo preferito.
Si badi bene che l'epica va cercata altrove, per esempio in Golden Axe. Qui siamo piccoli Sinbad dalle parti di un Cadash, ma un Cadash col pepe al culo, che non lotta contro la sua natura arcade ma l'abbraccia, la scuote e ne viene giù il solito mazzo di chiavi.
Merita oggi? Da Magic Sword c'è molto da imparare, perché trionfa nonostante tutto. Nonostante il taglio del multiplayer e della grafica, nonostante la voglia altrui di complessità. Magia, mistero... e in un minuto scarso ti senti a casa, grazie ai doni di Capcom.