Alien 3 (1993, Probe/Acclaim, Azione/Avventura)
Liberamente tratto, com'è immaginabile, dallo sfigatissimo film di David Fincher, il cui nome di lavorazione fu "Daje alla Ripley". Per dimostrar di nuovo che il personaggio della Sigourney Weaver, la cui unicità risiede nell'essere al contempo vera donna e vera maschiaccia, più lo maltratti e più diventa fregno. La vera Weaver invece, si lascia maltrattare volentieri in cambio di adeguati paperdollari.
A cimentarsi videoludicamente con gli xenomorfi, avendo o meno il placet della 20th Century Fox, erano già stati in tanti. Ridurre l'incubo psicosessuale di Giger a un semplice mostrillone da ammazzare non è mai stato un problema per nessun autore, visto che il suo design è uno dei più azzeccati del Novecento. Terrore al popolo, diremo quindi, ricordando con affetto lo xenomorfo in brache verdi che cazzeggia nel primo Alien per C64.
Pochi alieni, tanti alieni, poche armi, tante armi... ognuno ha i suoi gusti riguardo a come impiattare l'insettone, e già con l'arrivo di Aliens la carne al fuoco per l'aspirante game designer era tanta. Visto che basta poco a creare l'atmosfera giusta, l'importante è non prendere le serie infinite d'identici corridoi come una scusa per farci giochi monotoni.
Sì, perché quando sei un gioco di Alien, vero o presunto, dietro di te hai l'intera nidiata di quelli venuti prima, che ringhiano, sbavano e vengono fuori dai fottuti scaffali. La tua ascesa da ragnetto a regina è tutt'altro che scontata. In ogni caso, comincia a correre.
La fatica su SNES di Probe vuol essere un po' diversa da tutto il resto del lotto Alien 3. E infatti è ispirato ad Aliens, e del seguito ha solo la vernice, ma non ditelo a nessuno... fosse solo per grafica e sonoro, si vede che ci si sono impegnati.
Impersonando il Primo Tenente più amata del Cinema, in ogni livello si riceve un lotto di missioni dai terminali, si gironzola per i budelli impalcaturosi del pianeta Fiorina 161, si completano dette missioni e si torna a smanacciare il primo computer disponibile. La nostra pelata proletaria avrà il suo bel daffare a riparare tubi e generatori, saldare uscite e salvare prigionieri, mentre frigge un'infinità di xenobrutti a ogni stadio vitale.
La bradipica Ellen possiede altresì tre armi a munizionamento limitato: un mitra, un lanciafiamme e uno dei più divertenti lanciagranate a 16 bit mai visti. Non siamo ai livelli di Aliens di Konami in quanto a godimento sparatorio, ma non molto sotto. C'è da ricordarsi che medikit e munizioni non ricompaiono, mentre le belve sì, spesso e volentieri.
Merita oggi? Quanti difetti che ha: ripetitivo, balordo, con un paio di passaggi atroci... Nonostante tutto, potrebbe mandarvi in trance, perché la sbavazza xenoschifa gli si è attaccata addosso e lo rende conturbante. Quindi conserva un suo perché. Sono ancora qui a chiedermelo, ma nello spazio nessuno può sentirmi urlare...