Shin Nekketsu Kouha: Kunio-tachi no Banka (1994, Almanic/Technos Japan Corp., Azione)
L'Elegia di Kunio e dei suoi Amici, come il titolo profetizzava in modo amaro, è l'ultimo capitolo "regolare" della serie Nekketsu, e al contempo una sorta di reboot. Dopodiché ciao ciao Technos e anche Kunio, dopo l'ultima comparsata sportiva, se ne andrà in letargo per qualche anno.
Il tempo delle scazzottate scolastiche sta volgendo al termine, la bolla economica giapponese è già scoppiata e d'ora in poi saranno cazzi amari per software house grandi, piccole e medie. Come poteva sopravvivere una mascotte nata già nostalgica?
Non poteva, ergo la si accompagna sul viale del tramonto con un crepuscolare "picchiaduro narrato", questa è sempre stata un'ambizione di Technos, frustrata con Super Double Dragon, e che finalmente qui esplode.
Kunio e l'amico Riki vengono incastrati per un crimine mai commesso, finiscono in riformatorio e da lì è un faticoso risalire la china, a suon di cazzotti. Per l'occasione, si porteranno dietro le rispettive fidanzate, che fungono da personaggi alternativi e scorta energetica.
Per scongiurare la noia, gli sviluppatori si sono inventati una buona dozzina di mosse, la maggior parte delle quali si sblocca dopo i primi venti minuti di gioco. Ci sono poi delle fasi motociclistiche qua e là, in omaggio al primo gioco della serie. Una sorta di Road Rash dei poveri che interviene quando trama comanda, e che fungerà da canovaccio per il successivo Super Mad Champ. Comunque è consigliato avere un secondo giocatore, ché l'esperienza ne guadagna.
Merita oggi? Un titolo unico nel suo genere che appagherà chi ha voglia di giocare un anime. Non importa essere a proprio agio coi precedenti capitoli della saga, ma che resti alla porta chi si aspetta un gioco col brio di Sega o Capcom. Qui si va piano e si chiude la storia, quasi decennale, di chi il picchiaduro a scorrimento l'ha inventato.