Zoop (1995, Hookstone/Viacom, Puzzle)
- Sei venuto.
Elroy sputa sintabacco in un angolo della stanza. Mi fa cenno di avvicinarmi alla macchina: "Ora ti spiego come funziona".
"Il zigomo si muove al centro dello schermo, in un campo di quattro per quattro. Da ogni punto cardinale arrivano verso di te i vongoli. Se entrano nel tuo campo, hai perso".
- E come vinco?
"Devi zuppare. Zuppa un vongolo col tuo zigomo e vi scambiate di colore. Zuppa uno o più vongoli dello stesso colore dello zigomo, e li blasti via".
- Non sembra difficile.
"Sì, forse all'inizio te la sfanghi. Ma il Paradiso vuole molto di più, duecentomila poinz. Gravaci qualche unità di tempo sopra, poi stasera c'è la prova".
- Afferrato.
"Facci divertire, o non metterai più un tarso nel Joint. A dopo".
Provo una partita. Il jez mi s'irradia nei timpani. Le prime zuppate sono esitanti, eppur convinte. C'è un certo numero di vongoli - forme bizzarre - da zuppare, prima del livello successivo.
Dopo due unità non supero i ventimila poinz. Ma i miei riflessi sono tarati sul gioco, il battito è regolare. Ho scoperto anche i potenziamenti che mi aiutano a zuppar via i vongoli. Judy, la sorella di Elroy, passa a darmi un'occhiata, ammiccando:
- Te la stai cavando, sghicio! A dopo...
Dopo la mezzanotte, la sala da competizione ha i sedili pieni. La folla trova normale il numero di stim che mi vengono applicati addosso da Elroy. E il Paradiso è lì, che balla, seminuda nella gabbia appesa accanto ai lampadari antigrav del Joint.
Cerco di guardarla tutta adesso, per non farmi distrarre - non ci riuscirò - mentre la macchina si accende. E si zuppa. Le prime file di vongoli vengono via in scioltezza. Il zigomo è un'appendice del mio essere.
C'è fatica, sul lungo andare. Non mi risponde più come vorrei. Il jez è una nenia tirannica e la conta dei vongoli scende sempre più lentamente. Ma i quadri passano. Ottantamila poinz. Alkoli e caffeone mi vengono pompati a fasi alterne nelle vene: è Elroy.
Reggo? Non so se reggo. Provo. Ma la macchina mi odia, sono la scimmia. E se crollo, niente miele da mamma orsa. Ma vasodiatato e vasocostretto, mi sfibro e me ne accorgo. È un tunnel di vongoli.
Arranco sino a centosettantacinquemila poinz prima di perdere l'ultima partita. Urla. Elroy rompe i check delle scommesse.
- Un flop! Sei un flop, un commediante...
Sono un lago di sudore nella macchina, e mi stacco di dosso gli stim. La gente se ne va, le luci si abbassano, qualcuno vorrebbe sputarmi addosso. Passa una mezz'unità, poi sento una mano leggera sulla spalla. Judy sorride e mostra il pizzo fucsia delle mutandine. Il Paradiso.
Merita oggi? È un tentativo di puzzle game scimmiante. L'estetica MIDI lounge vale almeno una partita, poi vedrete voi; ci sta che la versione SNES (delle otto che uscirono) non sia la migliore in commercio, ma è più pulita di quella, ad esempio, per PSX.