Anni fa ero in un periodo di svolta della mia vita,un periodo in cui mi avvicinavo a cose nuove ed ero di nuovo coinvolto dalla vita dopo una specie di "medio evo personale"...Un periodo di continue scoperte e di particolare ricettività verso nuovi stimoli di qualsiasi genere.Finalmente abbandonavo le droghe che mi tenevano quieto e lontano dalla depressione e mi aprivo a nuove cose(alla vita?),smettevo dopo 7 ANNI(!!!)di giocare a Mario Kart sullo snes e di ascoltare sempre e solo i soliti 3 gruppi musicali di quando avevo 15 anni.Tutto questo per rendere la mia forma mentis dell'epoca...
Un giorno,a casa di amici(xò da solo),mi metto a giocare a tempo perso a Soul River,gioco che non avevo mai visto,e ad ascoltare Aenima dei Tool,disco che non avevo mai sentito.Sullo schermo atmosfere buie e una creaturina storpia che saltella,nell'aria musica distorta di una buia calma ma con un interiore bellezza.Con l'andare avanti del gioco i Tool prendono il sopravvento e il mio muovere personaggi su schermo diventa un mero accompagnamento x quello che esce dallo stereo,sono in piena estasi sensoriale,creo movimenti video ad accompagnare le complessità sonore del disco(e ribadisco che con le droghe ho chiuso...).Sto da dio...
In seguito,il disco è diventato il mio preferito di tutti i tempi e a Soul River non ho mai più giocato.Eppure mi chiedo:se non l'avessi conosciuto così,quell'album mi sarebbe piaciuto allo stesso modo?Arrichendo l'esperienza sonora con uno stimolo visivo di buona qualità artistica(per di più con la mia attiva partecipazione)sono entrato più facilmente in connessione con la musica?
Qualcosa mi sfugge,ma sento che alla base di queste domande,c'è una riflessione sull'arte in generale...Peccato che non riesca ad afferrarla...