Ma parli del video, del gamedesign/giocabilità o che altro?
Estetica, solo estetica.
Sono due concezioni abbastanza diverse. Mario Odyssey riprende il nuovo corso estetico introdotto se non sbaglio con Splatoon e Mario Kart 8 (e poi continuato in ARMS e Super Mario Party), ovvero un realismo elevato e dettagliatissimo ma reso con colori iper saturi e caldissimi, una sorta di take nintendiana sui giochi arcade SEGA di metà/fine '90.
Yoshi Crafted World invece continua con la sperimentazione sulla resa materica dei livelli, iniziata addirittura con Yoshi's Story su N64 e qui aggiornata all'epoca di poligoni, textures e shader.
Essendo però, in Yoshi Crafted World, l'estetica non una componente secondaria ma primaria, sullo stesso piano del level design (anzi, ne una sua fondamentale estensione), l'effetto d'insieme è chiaramente molto più d'effetto ed infatti come diceva qualcuno (Il Gladiatore?) c'è una visione quasi autoriale dietro le scelte estetiche.
Che è quello che manca, da quel che si è visto sin'ora, nel remake di Link's Awakening, che non va fino in fondo nel ricreare gli ambienti in stile diorama con materiali "veri".