...sentirli al di là della porta,indecisi se quella macchina posteggiata due case prima,potesse essere o meno segno di presenza nemica.
Magari la macchina era li dal principio,in fin dei conti tutte le porte qui in giro sono chiusSPRABABAAAAAMMMRATATATATAAAAATAAAA...
La porta che li frappone a noi viene divelta dal mio fucile a pompa e dall'AK del mio compare,pezzi di schegge volano sui corpi dei poveri sprovveduti che han ben pensato di cincischiare impunemente.
Le porta non esiste quasi più e loro sono a terra,sull'uscio di casa,crivellati di colpi,mentre il rumore degli spari si spegne nel suo riverbero.
Non dovremme perder tempo qui fuori all'aperto,è pericoloso...
Ma possiamo quasi sentire le loro bestemmie e le loro ricriminazioni vicendevoli,e mentre strisciano ai nostri piedi,ci prendiamo tutto il tempo di tirare fuori il machete,inginocchiarci vicino ai loro corpi e guardarli.
Guardarli fino a che la loro vita non si spegne per le ferite,così,senza far null'altro.
Quanta poesia in questo giuoco.
O! ...ecco la maledetta linea blu che corre verso di noi,ci siamo attardati davvero troppo.Peccato,ma va bene così.