Giocato in una singola e dolorosissima sessione.
one word review: AWKWARD.
Questa era parola che mi girava in testa per tutto il tempo, e mi è comparsa in inglese perché ad essa potevo associare diversi significati, tutti pertinenti: imbarazzante, goffo, impacciato, sgraziato.
A questo aggiungiamo pretenzioso.
Awkwardly pretenzioso.
N.E.R.O. è probabilmente un male necessario, nel momento in cui gli strumenti per realizzare giochi iniziano a essere alla portata di molta più gente. Chiariamo, è un bene che il videogioco abbia (ri)acquisito una dimensione più domestica, cosa che ha portato alla realizzazione di progetti più intimi, artistici e coraggiosi (era una tesi che proponevo ai tempi di Ring).
Purtroppo, con l'ampliarsi dell'accessibilità tecnica, si perde un filtro qualitativo importante, anche se non sempre determinante, prova ne sono tutti gli AAA orrendi.
Questo gioco fa acqua da tutte le parti, con un comparto tecnico più che discutibile e con una narrazione che se ne sbatte dell'adagio "show, don't tell", spiattellando in sovrimpressione la storia che stiamo vivendo, vista l'incapacità di mostrare le cose in maniera più sottile ed elegante (e di conseguenza più efficace).
Il tema di fondo è lo stesso identico di
, ma dove quel gioco (pur con molti difetti) riesce a configurarsi come un'epifania, qui è tutto troppo buttano in faccia al giocatore. Si capisce subito dove si va a parare e la sovrabbondanza di testo pleonastico non aiuta: trovarsi in una caverna maestosa e leggere in sovrimpressione "la galleria si apriva su una caverna maestosa" è davvero... awkward.
Non aiuta la lentezza esasperante della camminata, che rende tutta l'esperienza uno stillicidio. Così come non aiutano i puzzle, decisamente pretestuosi, o alcuni evidenti difetti di design.
Quello che più infastidisce è la cifra wannabe di tutta l'esperienza: dalla grafica "Journey ma non posso", ai testi, mai efficaci, oltretutto recitati da un ottimo doppiatore inglese ma con parole che sono tutto fumo e niente arrosto. Oltretutto sono stati aggiunti i sottotitoli in italiano che, se mai fosse possibile, hanno peggiorato i testi con una traduzione svogliata.
Spiace per il team italiano, ma non sempre volere è potere.