ok, finito il primo: lento, vecchio, legno, ingenuo, 4 problemi che vengono messi in ombra da un classe immutata in 20 anni, l'ambiente è vivo, i suo personaggi ottimamente caratterizzati (con tutti i clichè annessi ma contestualizzati senza sforzo) ti entrano dentro con la loro umiltà e sincerità, è un gioco che non ti prende per il culo, odora di artigianato dal primo all'ultimo pixel, senza alcuno sforzo usa modus operandi di fare cinema e le inietta nel gameplay, come ad esempio la "rimonta", la quale in sceneggiatura identifica quell'elemento, quella piccola situazione apparentemente inutile (ad inizio film), risultante poi fondamentale per la risoluzione di un problema (così su 2 piedi: A Bug's Life, all'inizio il protagonista inventore fa vedere come fare un telescopio con una foglia e una goccia di rugiada e più avanti nella storia risulta essere fondamentale per trovare in personaggio), in Shenmue abbiamo il cabinato di QTE il quale ti da le basi per appunto le sezioni QTE che si presenteranno o Hang-On per la corsa in moto verso la fine.
non sono un conoscitore di Virtua Fighter ma immagino che Suzuki abbia trasferito bene o male il suo battle system in questo titolo e menare le mani in Shenmue è appagante, certo, con tutta la legnosità degli anni ma è appagante e profondo.
non voglio smettere di pensare a quanto ci si metta un attimo ad affezionarsi a tutto il mondo di gioco, dai personaggi (come si può non voler bene a Fuko-san?) all'ambiente stesso, vicoli che diventano già familiari e perchè no, anche i magazzini
un bellissimo microcosmo ed un grandissimo gioco, felice di aver vissuto in esso.