Giocare può essere inteso in varie accezioni, in Shenmue si esplorano quartieri fino a imparare a memoria le posizioni di luoghi di interesse ed npc chiave, si visitano interni, si interagisce con una quantità soverchiante di oggetti manipolabili, si parla con Npc per chiedere indicazioni, si combatte ma solo quando necessario (con un battle system a dire il vero molto profondo, direi da picchiaduro tecnico nonostante il gioco sia più un adventure), si apprendono nuove mosse da maestri di vario genere, si risolvono enigmi, ci sono fasi stealth, inseguimenti.
E il tutto con una coerenza narrativa che oggigiorno é andata a ramengo perlopiù (é difficile proporre subquest e contenuti secondari super coerenti col mood della main story e col ruolo del protagonista e Shenmue ci riesce appieno dato che non mi son sentito mai trascinato via dallo scopo principale anche nel fare altro).
Mentre il fatto di dover partire 'dal basso' nella ricerca e vendetta l'ho trovato plausibile, voglio dire: é ambientato in un paesino dove i sopprusi sono all'ordine del giorno, e il villain é un uomo potente ed influente pieno di risorse.
Dice bene Bilbo sul fatto che la componente di formazione é resa perfettamente, Ryu parte dal basso, squattrinato, senza soldi, senza lavoro, con gente che tenterà di fregarlo e raggirarlo! É proprio per questo che narrativamente è cosí credibile al punto da non spezzare mai la sospensione dell'incredulità del giocatore, proprio perché si distanzia il più possibile dal concetto banale della vendetta da consumarsi subito (m'hai ucciso il papà, tempo 2 minuti e lo vendico, yeahh), al contrario Ryu parte come ragazzo ingenuo e bonaccione, troppo gentile, troppo disponibile.
Nel gioco caratterialmente ha una crescita costante, ha bisogno anzitutto lui di migliorare, di fare esperienza col mondo e col male, ha bisogno di diventare un vero adulto e di guadagnare sicurezza nelle proprie capacità prima di essere pronto per quella sfida.
E lo fa partendo dal basso, lo fa ricostruendo le substory del padre e ricordando tramite bellissimi flashback i suoi insegnamenti.
Poi se tutti questo non piace, non prende, non emoziona io alzo le mani, non è colpa di nessuno