Come dicevo in altri thread, fino a qualche anno fa i giochi con i valori produttivi dei così detti "indie" li scaricavi gratis dal sito dei rispettivi autori.
Capisco bene la scena a cui ti riferisci, mi ricordo che ai tempi curavo pure la rubrica dedicata agli indie gratuiti per Win Magazine Giochi con mucho gusto
.
Va detto, però, che, tolti casi sporadici (tipo Iwanaga o N) il livello qualitativo, soprattutto dal punto di vista ludico, era mediamente più basso rispetto a quello delle produzioni attuali.
Aggiungi pure che il panorama videoludico in questione era diversissimo (parliamo di 2004-2008, per perimetrare a spanne il perielio dei free indie) e questi prodotti assolvevano una funzione diversa. Allora gli indie non avevano un mercato e venivano spesso utilizzati come una sorta di proof of concept dai loro sviluppatori per farsi conoscere da software house, che fondamentalmente erano le uniche realtà in cui si poteva guadagnare facendo videogiochi. Tra l'altro, alcune delle produzioni migliori (o comunque quelle con valori produttivi sopra la media, più professionali e che potevano accedere a un mercato di nicchia), tipo Wik and the Fable of Souls, le pagavi anche allora, il giusto, magari, quello sì.
Sul finire degli Anni Zero, con l'affermazione definitiva di realtà che hanno creato un mercato per questi prodotti, come XBLA, PSN e STEAM , è irrealistico pensare di poter tornare indietro, ma è anche ingeneroso pensare che il settore di oggi sia comparabile 1:1 a quello di allora. Chiaro che anche oggi il 90% degli indie è monnezza ed è pure sovrapprezzata, però la baseline qualitativa è nettamente superiore e anche la visione produttiva è in genere più lucida e focalizzata, nonché mediamente semi-professionale, tanto che credo che ormai solo un salto evolutivo degli indie possa ricostruire la scena dei giochi medi (gli AA per capirci), ormai concettualmente semi-estinta. Alcuni segnali (No Man's Sky o anche, per certi aspetti, lo stesso Hellblade) sembrano suggerire questo.
Insomma, non mi scandalizzo di supportare la scena e pagare per giocarli, ovviamente se di qualità, considerando, appunto, che come dice Laxus ci sono in giro anche AAA soporiferii, che non valgono una run a un The Binding of Isaac o un Darkest Dungeon.
Tornando a Travis, come Laxus e Peter, di sicuro lo piglio al day one per supportare il SudaTripPensiero, però è il primo gioco Grasshopper che mi fa un effetto parecchio meh... e lo dico da fan della softco. Cioé se ripenso anche a un Black Knight Sword o a un Sine Mora, a livello di resa generale, con tutto che i valori produttivi non fossero poi così dissimili, era già un altro vivere.