-Gioco dell'Anno:
1°)DOOM
2°)Dark Souls 3
3°)Guilty Gear Xrd: Revelator
Un po' di indecisione qui, fra i primi due della lista. La spunta il titolo Id, perchè è tutto troppo al suo posto. Perchè mi sono trovato a volare letteralmente in mezzo ad orde di demoni distribuendo piombo, avendone sempre la situazione sotto controllo. E perchè la prima volta che ho raccolto un Berserker power-up, mi son messo a headbangare mentre smontavo mascelle a suon di chitarre distorte.
-Miglior Gameplay:
1°)DOOM.
Vedi sopra. Inizialmente caotico all'apparenza, risulta finemente cesellato quasi in ogni suo momento, regalando enormi soddisfazioni a chi decide di abbandonare condotte sfigate, abbracciando la fluidità dei voli da supereroe del Marine Spaziale.
-Miglior Comparto Visivo:
1°)The Last Guardian
Oh, lo so. Il titolo di Ueda è ben lontano dall' essere un esempio di tecnologia applicata ai limite dell'hardware. In quel senso, so anche che questo voto dovrebbe idealmente andare ad Uncharted 4, visto che è probabilmente il titolo graficamente più impressionante visto su console. Ma quel livello grafico si vede su pc da vari anni ormai, e di conseguenza non c'è stato nemmeno un momento che mi abbia fatto dire '... wow.'
E invece no, il mio voto va al Last Guardian, perchè le animazioni di quella bestiola sono veramente una cosa senza senso. Non ho idea di come diavolo abbiano fatto, ma Trico è vivo, ed è vero. E soprattutto, sono di un livello mai visto prima, almeno dal sottoscritto.
-Miglior Comparto Sonoro:
1°)Guilty Gear Xrd: Revelator.
Anche qui un po' indeciso tra questo e DOOM. Vince il titolo Arc System Works semplicemente perchè mi è parso un po' più vario e quindi interessante rispetto al comunque lavoro mostruoso di Mick Gordon su DOOM.
-Miglior Storia/Narrazione:
1°)Dark Souls 3.
Voto-troll questo qui, perchè come qualcuno ben sa, vik sux @ dark souls lore.
(ritieniti pure libero di invalidarlo, non c'è problema)
-Miglior Personaggio:
1°)Trico
Lui non parla, si esprime a gemiti strani e ha unghie grandi quanto palloni da basket. Eppure, in qualche modo, riesce *sempre* a farsi capire senza dire una parola. Trico è più umano di qualsiasi personaggio fittizio che abbia visto in un videogioco di quest'anno. E anche di quello prima. E quello prima ancora.
-Premio Backlog:
1)Dark Souls
Recuperato con enorme ritardo in versione Prepare to Die grazie agli onnipresenti sconti di Steam. Si porta dietro diversa rumenta a livello di combat e varie trovate di gameplay sono un inno al dito nel culo, ma è stato un viaggio assolutamente affascinante che mi sarei pentito di aver perso.
-Miglior Riedizione:
1)Odin Sphere Leifthrasir
Ammetto di averci giocato pochino perchè me ne sono stancato appena resomi conto del fatto che si attraversano grossomodo gli stessi scenari e combattimenti con tutti i personaggi, ma è l'unica riedizione che abbia giocato quest'anno.
Cioè, no, ci sarebbe anche il remaster del remake di Resident Evil ottenuto via Plus, ma quello è una tale presa in giro che non dovrebbe nemmeno esistere, per quanto mi riguarda.
-Sorpresa dell'Anno:
1°)The Last Guardian
È uscito.
-Peggior Gioco/Delusione dell'Anno
1)Street Fighter V
Dal lancio catastrofico durante il quale non ho letteralmente potuto giocare a nulla per 2-3 giorni a parte l'orribile modalità survival, passando per gli innumerevoli problemi di netcode avuti per mesi, fino ad arrivare al raccapricciante sistema economico interno, studiato appositamente per far spendere soldi (oltre ai 60 euro per comprare il gioco, ovviamente) per l'acquisto di personaggi, stage e quant'altro che a detta di Ono 'è possibile comprare semplicemente con la valuta in game'. Sì, se non si ha altro da fare che giocare tutto il giorno.
E dopo un anno dall'uscita, è ancora incompleto e claudicante.
Senza dimenticare, ovviamente, il fatto che è stato l'unico gioco che mi abbia mai costretto a cambiare le impostazioni di rete della console, solo per poter giocare con gli amici.
Un titolo a cui interessa più diventare un e-sport, che un gioco completo. E del quale sconsiglio l'acquisto a chiunque non abbia un amico con cui giocare con regolarità.