La cosa che mi sorprende più di tutte è che Sorrentino sia riuscito a mantenersi così fedele al proprio stile senza castrarsi a causa del formato televisivo. E vabbé che ci sono pure 40 milioni dietro, ma non immaginavo che il suo stile registico (secondo me fra gli apici del cinema contemporaneo) riuscisse a rimanere praticamente intatto all'interno di una serie. Quelle zoomate, quei lenti movimenti di macchina, quell'uso incredibile della colonna sonora, tutti i suoi manierismi che io adoro così tanto sono tutti presenti ed umiliano la media televisiva, così tremendamente fiacca. Forse defaillance ci sono solamente a livello fotografico, ma anche qui confrontato con il solito standard televisivo siamo comunque avanti.
Allo stesso tempo, e questo era ciò che mi lasciava più perplesso prima di iniziarla a vedere e che mi ha lasciato profondamente sorpreso, Sorrentino sa che si tratta di una forma con le sue unicità e costruisce una narrazione diversa dal suo solito, più simile a quello che ci si aspetterebbe da una serie TV tradizionale per il modo in cui si sviluppa l'intreccio dal ritmo convenzionale e che punta a sorprendere continuamente lo spettatore per mantenere alta l'attenzione.
Il risultato è probabilmente la sua opera che mi convince di più dai tempi de Il Divo, l'ultimo suo film in grado di farsi apprezzare a tutto tondo (per quanto mi riguarda, un grande capolavoro, insieme a Le Conseguenze dell'Amore). Dopo di quello, da This Must Be the Place in poi, il suo cinema mi è sembrato farsi più diluito, più estetizzante, più autocompiacente. Un ammasso di aforismi e piacionerie, i suoi classici manierismi visivi utilizzati non più utilizzati al servizio della storia... Insomma, La Grande Bellezza non mi era dispiaciuto, ma le sue grandi opere precedenti secondo me rimangono migliori, e non ho sopportato né This Must be the Place ne Youth (che rappresenta forse il suo punto più basso, con alcune scene terribilmente kitch e di cattivo gusto).
In questo The Young Pope invece tutto è più asciutto, il suo stile sembra tornare finalmente a servizio della narrazione, e la cosa non può che farmi molto piacere. Il problema è che non so ancora cosa pensare dei personaggi. La serie vorrebbe farceli apparire come contraddittori e complessi, il problema è che per ora si è limitata più che altro a dirlo, piuttosto che a mostrarlo concretamente. Curioso di vedere come si continuerà a sviluppare, per adesso questa rappresentazione così dittatoriale del Papa mi fa venire più dubbi che altro.