Viste le prime 4.
Intanto questa:
https://www.youtube.com/watch?v=uXmnOativFY . E già basterebbe se, come spesso me, ci si accontenta di poco.
The Young Pope, insomma Sky e Sorrentino si incontrano per l'ultimo dei tabù, ove in
Suburra (prodotto dalla piattaforma televisiva) si cercava di appoggiarla piano.
Qui no, non si appoggia piano, anzi.
La premessa è geniale in sè.
Lenny Belardo è, senza ben capire perché durante le votazioni episcopali, il nuovo papa a neanche 50 anni.
Subito si figura come un papa parecchio conservatore e indisponente verso i fedeli e i consiglieri che gli stanno intorno come il Cardinale Angelo Voiello, machiavellico e manipolatore che cercherà in tutti i modi di conservare il proprio potere politico all'interno della Chiesa.
Tutt'intorno davvero figuranti. Anche Suor Mary, almeno in queste quattro puntate, è un personaggio abbozzato e funzionale alla storia e a dare un passato al giovane papa.
Al netto di una sigla (quella che parte con la terza puntata) imbarazzante, davvero kitsch, mi sta piacendo un sacco. Sorrentino al suo splendore.
E come sempre per Sorrentino, la storia è relativamente importante, ma l'idea dietro, le inquadrature, qualche scena memorabile, il sottile gusto di grottesco che non lo abbandona mai (
Secondo lei sotto la Groelandia che cosa c'è? Sono morto davvero dal ridere) e il ritratto del protagonista quello che contano.
Protagonista immenso che, come nella immobilità di Jep Gambardella ne
La Grande Bellezza che dove si poteva accusare il film di
"ma non succede un cazzo!1!1!", anche le continue incoerenze di Lenny sono funzionali a definire il personaggio, invece che di accusare la serie di essere fuori fuoco.
Quando lancia il suo attacco ai preti gay ho sinceramente bestemmiato
E alla fine la serie è questo. Tutta qui, ma come praticamente tutta la produzione di Sorrentino è.
L'unica cosa che mi viene da appuntare è che Sorrentino, o chi lavora con lui, ha una ossessione inspiegabile per gli animali esotici.
Scena meravigliosa: