È una riforma che garantisce stabilità per 5 anni.
In che modo?
Sono sinceramente curioso di saperlo.
L'Italicum garantisce stabilità perché fornisce, con o senza ballottaggio, un premio di maggioranza ai singoli partiti, e non più alle coalizioni che prima erano composte da partiti e partitini uniti solo per scopi elettorali (es. PD e sinistra di Vendola/Bertinotti o FI e Lega, udc, ecc.), e dopo le elezioni cominciavano ad avere frizioni perché poco avevano in comune.
Fai confusione tra la riforma oggetto del referendum e la legge elettorale. La riforma non tocca in alcun modo l'Italicum che, ricordiamolo, è
ancora in giudizio sulla sua costituzionalità.
Questa non è un'argomentazione che avalla la stabilità data dalla riforma.
La riforma costituzionale garantirebbe più stabilità perché sarà solo la Camera a votare la fiducia al Governo, quindi non si rischia la paralisi se in Senato c'è una maggioranza differente come avviene adesso. Tale riforma però è utile soprattutto per accellerare l'iter legislativo, dato che le leggi le fa solo la Camera (tranne poche eccezioni, per le leggi importanti), in tempi certi. Si evita il cd. fenomeno delle navette, cioè disegni di legge che si rimpallano più volte dalla Camera al Senato e viceversa, anche per anni, soprattutto quando si ha a che fare con temi spinosi. Con la nuova riforma basterebbe invece solo una sola approvazione, come avviene nel 99℅ dei paesi democratici.
Qui confondi la stabilità di governo con il necessario iter alla promulgazione di una legge. Inoltre, il "fenomeno delle navette" non è più, da tempo, significativo:
Approvare le leggi sarà più rapido?
Questo procedimento elimina la cosiddetta “navetta”, cioè il passaggio tra Camera e Senato di una legge che si verifica a causa del bicameralismo perfetto (in passato alcune leggi sono state rimpallate tra Camera e Senato anche sette volte). Questo risparmio di tempo è considerato dai promotori del “sì” uno dei principali risultati della riforma. È importante sottolineare che, comunque, negli ultimi anni il problema delle navette si è considerevolmente attenuato. Nell’ultima legislatura i disegni di legge approvati con il numero minimo di due letture sono stati 301 su 391 leggi approvate in totale. [...]
[...] Sono i numeri di questi anni, del resto, a regalarci anche un'altra storia, un'altro pezzo di verità sulle navette parlamentari e sul modo di legiferare. A partire, la scorsa legislatura, da Berlusconi-Tremonti, proseguendo con Monti, Letta e ora Renzi, sono ormai i decreti, con tanto di fiducie addosso, a "battere legge". Tutto o quasi si fa per decreto, tutto spesso in meno dei fatidici 60 giorni. In questo senso le navette sono (quasi) un ricordo, [...]
Anche sui tempi la situazione è meno grave di quanto a volte si immagina, almeno per quanto riguarda i ddl di origine governativa: quelli che quantitativamente costituiscono la principale produzione legislativa da oramai alcuni decenni. Nelle ultime tre legislature, la seconda lettura al Senato di un disegno di legge (quella che sarà eliminata con la riforma) ha richiesto per i ddl di origine governativa in media 52, 38 e 67 giorni. Come abbiamo visto, la massima durata della “seconda lettura” dopo la riforma sarà di poco più di 50 giorni. Inoltre, a meno che il governo non utilizzi la possibilità di definire un ddl “essenziale” (come abbiamo visto sopra), la prima lettura alla Camera non avrà un tempo massimo.
Per quanto riguarda i ddl di iniziativa parlamentare, oggi i tempi di approvazione sono immensamente più lunghi, ma il problema non sembrano essere le navette: nel corso dell’ultima legislatura, per esempio, la prima lettura da sola di un ddl di iniziativa parlamentare ha richiesto in media 306 giorni alla Camera e 411 al Senato.
Pure in questo caso, non c'è relazione tra riforma e stabilità.
Non sto qui a parlare del taglio dei senatori, l'abolizione del CNEL, abbassamento del quorum per i referendum abrogativi, obbligo di discussione dei disegni di legge popolari (oggi riposte nei cassetti e ignorati).
Non ne parliamo perché anche questi argomenti non riguardano la presunta stabilità di governo che dovrebbe - dovrebbe? - portare la riforma.