Secondo me chi si avvicina oggi alla saga non può prescindere da DMC4 e DmC.
Il primo è l'esperienza combat che sa davvero di DMC al suo meglio. Data l'età risulta ad oggi punteggiato da rotture di cazzo nel level design poco tollerabili (unite alla frammentazione in stanzette intervallate da caricamenti), più alcuni elementi del sistema di controllo fuori tempo massimo (se non in senso assoluto, almeno in relazione alle abitudini sviluppate dai giocatori), tipo le necessità di lockare per schivare o il poco controllo sulla telecamera.
Tutte problematiche che DmC risolve, peraltro alzando esponenzialmente l'asticella del level design per la saga, al prezzo però di un lotta meno viscerale e tesa.
Aggiungo che DmC non è solo un bel gioco in senso relativo (rispetto ciò al merdone che prometteva di essere dai primissimi video), è un bel gioco punto. In senso assoluto.
Ma sì, DMC4 resta l'esperienza action che meglio mixa tecnicismo e pulizia dell'impianto. Bayonetta non è altrettanto tecnico. Ninja Gaiden 2 e 3 non sono altrettanto puliti e rifiniti.
DMC3 non so davvero quanto risulti godibile oggi tra direzione artistica e bestiario altalenanti, necessità di grindare gli stili uno alla volta senza possibilità di alternarli sul campo, più ovviamente le obsolescenze già evidenziate per DMC4.
Secondo se si gioca prima DMC4 e solo dopo il 3, si rischia seriamente di percepire il secondo come un esperimento rudimentale in vista del 4 (cosa che, badate, non era e non è).
Per il primissimo DMC vale tutto quanto già detto da Gladia, incluso il doversi un attimo dare un mindset da retrogamer. Aggiungerei che si tratta dell'unico capitolo genuinamente dark, non per forza in un'accezione tardo-teenageriale. Quelle ambientazioni a tutt'oggi restituiscono un'aria malsana e sinistra che manco Resident Evil 7 e The Evil Within 1 messi assieme.