Autore Topic: [Cinema] The Neon Demon di Nicolas Winding Refn  (Letto 11763 volte)

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Offline Beorne

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #60 il: 20 Lug 2017, 16:42 »
Finalmente, con enorme ritardo, l'ho visto e...

...l'ho trovato semplicemente ridicolo.
Chi mi conosce sa quanto io straveda per Refn ma in TND ho trovato solo vuoto pneumatico immerso in una ricerca dell'inquadratura fine a se stessa, in un tema trattato in maniera che definire superficiale è già fargli un complimento e con un uso sistematico della simbologia didascalico e infantile.
Bocciato su tutta la linea tranne che per fotografia e colonna sonora, tutto il resto è completamente vuoto.
Peccato, non mi sarei mai aspettato un buco nell'acqua così ampio da parte del, forse, miglior regista della sua generazione.

Rece semplicemente perfetta.

Offline Wis

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #61 il: 08 Ago 2017, 02:13 »
Visto ora. Sono un po' perplesso.
Gran trip sicuramente.
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Offline Wis

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #62 il: 08 Ago 2017, 09:15 »
Uhm... Al di là dell'incredibile gusto di Refn per luci, colori e prospettive, a cui aggiungo una colonna sonora splendida, il film mi ha lasciato poco. Non mi ha convinto nemmeno la recitazione, in molte scene.
E tutto è eccessivamente didascalico, indeciso se abbracciare o meno il surrealismo tipico dei film di Refn.
Lo fa poco, e secondo me è dove perde vigore. Avrebbe potuto essere il più Lynchiano dei suoi film, ma perde forza progressivamente fino al finale, inatteso ma, a mio avviso, decisamente poco riuscito.
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Offline jamp82

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #63 il: 08 Ago 2017, 10:19 »
Uhm... Al di là dell'incredibile gusto di Refn per luci, colori e prospettive, a cui aggiungo una colonna sonora splendida, il film mi ha lasciato poco. Non mi ha convinto nemmeno la recitazione, in molte scene.
E tutto è eccessivamente didascalico, indeciso se abbracciare o meno il surrealismo tipico dei film di Refn.
Lo fa poco, e secondo me è dove perde vigore. Avrebbe potuto essere il più Lynchiano dei suoi film, ma perde forza progressivamente fino al finale, inatteso ma, a mio avviso, decisamente poco riuscito.
A me era piaciuto molto ma sono sicuro che rivedendolo perderebbe gran parte del suo fascino iniziale.... Visivamente superbo sì ma con molti limiti che intaccano, diciamo così, la sua "longevità.

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Offline Wis

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #64 il: 08 Ago 2017, 10:23 »
È troppo "te lo sbatto lì". Sotto il vestito niente, proprio.
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Offline eugenio

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #65 il: 06 Ago 2018, 10:42 »
Avevo perso The Neon Demon al cinema, e dopo averlo visto a casa un po' ne sono dispiaciuto. Perché essendo fortemente basato sull'estetica, è un film che andrebbe goduto in un ambiente che ne valorizzi al massimo i colori, i suoni, i bianchi, le musiche, i contrasti, i silenzi, i neri, le assenze.
Pazienza.
In ogni caso, finalmente l'ho visto. E potrei provarlo a vendere come un capolavoro, se non fosse che mi rendo conto sia un'opera estremamente divisiva, totalmente asservita a una concezione artistica forte, personalissima, e pertanto sicuramente opinabile.

La storia, ridotta al minimo, potrebbe essere raccontata in un cortometraggio. Eppure, il regista ne fa un'opera di due ore. Due ore che sembreranno tanto più lunghe quanto più si ascolterà il proprio orologio interno anziché ci si perda nella sontuosità di una narrazione così dilatata da sembrare eterea.
Il montaggio infatti si rifiuta di usare accelerazioni o rallentamenti, tutto focalizzato com'è a tenere sempre e solamente a fuoco le sorprendenti costruzioni della fotografia, gli strepitosi intrecci tra musiche e scene, i definitivi passaggi negli atti che non permettono allo spettatore né di tornare indietro con la memoria, a cercare il perché si sia arrivati a quel punto, né di immaginarsi il possibile sviluppo, per svicolare da una situazione sì attesa ma risolta comunque diversamente da come si sarebbe ipotizzato.
La tensione del montaggio è tutta qui. Nell'ancorare la visione al presente, nel non concedere spazi altri che non siano propri del film. O si è dentro, e lo si vive come un'esperienza al limite dell'arte performativa; o si è fuori, e allora qualsiasi critica sensata è pure legittima, e altranto pure al di là del merito.

Idealmente diviso in tre atti, mostra ben presto di essere interessato poco alle vicissitudini dell'iniziale protagonista e di voler invece mostrare la disumanità di un ambiente che ha la sua ragione d'essere nel piacere effimero della bellezza naturale, nella ricerca spasmodica e delirante di una bellezza artificiale, nella violenza come unico mezzo per la sopravvivenza. Per arrivare a questo obiettivo, la narrazione fa un uso minimalissimo dei dialoghi mentre privilegia scene oniriche, simboliche, dalla struttura asettica, riflettendo così visivamente la freddezza emotiva dei personaggi coprotagonisti. E seppure la fotografia sia a dir poco curatissima, anche nelle scene più cruente la regia mantiene sempre il timone ed evita di rendere pulp dei momenti che, decontestualizzati e raccontati a ignari, creerebbero perlomeno un senso di disagio, se non di netto fastidio. Invece, no; qui assecondano sempre la visione generale: fare una critica ferocissima al mondo della moda, usando il suo stesso linguaggio.

Promosso come horror, in realtà potrebbe essere sbrigativamente descritto come un film sui vampiri d'oggi, con le architetture gotiche sostituite dalle superfici di acciaio su cui riflettono luci stroboscopiche, e con gli organici cori di archi inghiottiti da cupe sonorità sinstetiche. Ma qualsiasi definizione se ne voglia dare, rimane un'opera più vicina all'arte, al divertissement d'autore, che non a un prodotto d'intrattenimento. E quindi, da valutare con criteri altri.

Offline Wis

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #66 il: 06 Ago 2018, 10:51 »
Mi è piaciuta di più la tua recensione che il film.
Grazie. :yes:
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Offline mr cool

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #67 il: 06 Ago 2018, 11:11 »
Ma qualsiasi definizione se ne voglia dare, rimane un'opera più vicina all'arte, al divertissement d'autore, che non a un prodotto d'intrattenimento. E quindi, da valutare con criteri altri.

L?ho visto qualche giorno fa e questa definizione è perfetta. Dispiace anche a me averlo visto in tv a casa, è un film che merita una sala con un impianto sonoro di qualità...

Offline babaz

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #68 il: 06 Ago 2018, 18:16 »
applausi per Eugenio
"fine conosseur"

(no davvero, recensione azzeccatissima)

Offline Xibal

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Re: The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #69 il: 07 Ago 2018, 15:52 »
Avevo perso The Neon Demon al cinema, e dopo averlo visto a casa un po' ne sono dispiaciuto. Perché essendo fortemente basato sull'estetica, è un film che andrebbe goduto in un ambiente che ne valorizzi al massimo i colori, i suoni, i bianchi, le musiche, i contrasti, i silenzi, i neri, le assenze.
Pazienza.
In ogni caso, finalmente l'ho visto. E potrei provarlo a vendere come un capolavoro, se non fosse che mi rendo conto sia un'opera estremamente divisiva, totalmente asservita a una concezione artistica forte, personalissima, e pertanto sicuramente opinabile.

La storia, ridotta al minimo, potrebbe essere raccontata in un cortometraggio. Eppure, il regista ne fa un'opera di due ore. Due ore che sembreranno tanto più lunghe quanto più si ascolterà il proprio orologio interno anziché ci si perda nella sontuosità di una narrazione così dilatata da sembrare eterea.
Il montaggio infatti si rifiuta di usare accelerazioni o rallentamenti, tutto focalizzato com'è a tenere sempre e solamente a fuoco le sorprendenti costruzioni della fotografia, gli strepitosi intrecci tra musiche e scene, i definitivi passaggi negli atti che non permettono allo spettatore né di tornare indietro con la memoria, a cercare il perché si sia arrivati a quel punto, né di immaginarsi il possibile sviluppo, per svicolare da una situazione sì attesa ma risolta comunque diversamente da come si sarebbe ipotizzato.
La tensione del montaggio è tutta qui. Nell'ancorare la visione al presente, nel non concedere spazi altri che non siano propri del film. O si è dentro, e lo si vive come un'esperienza al limite dell'arte performativa; o si è fuori, e allora qualsiasi critica sensata è pure legittima, e altranto pure al di là del merito.

Idealmente diviso in tre atti, mostra ben presto di essere interessato poco alle vicissitudini dell'iniziale protagonista e di voler invece mostrare la disumanità di un ambiente che ha la sua ragione d'essere nel piacere effimero della bellezza naturale, nella ricerca spasmodica e delirante di una bellezza artificiale, nella violenza come unico mezzo per la sopravvivenza. Per arrivare a questo obiettivo, la narrazione fa un uso minimalissimo dei dialoghi mentre privilegia scene oniriche, simboliche, dalla struttura asettica, riflettendo così visivamente la freddezza emotiva dei personaggi coprotagonisti. E seppure la fotografia sia a dir poco curatissima, anche nelle scene più cruente la regia mantiene sempre il timone ed evita di rendere pulp dei momenti che, decontestualizzati e raccontati a ignari, creerebbero perlomeno un senso di disagio, se non di netto fastidio. Invece, no; qui assecondano sempre la visione generale: fare una critica ferocissima al mondo della moda, usando il suo stesso linguaggio.

Promosso come horror, in realtà potrebbe essere sbrigativamente descritto come un film sui vampiri d'oggi, con le architetture gotiche sostituite dalle superfici di acciaio su cui riflettono luci stroboscopiche, e con gli organici cori di archi inghiottiti da cupe sonorità sinstetiche. Ma qualsiasi definizione se ne voglia dare, rimane un'opera più vicina all'arte, al divertissement d'autore, che non a un prodotto d'intrattleienimento. E quindi, da valutare con criteri altri.

Hai praticamente espresso il mio stesso pensiero di qualche post sopra, ma senza far venire il mal di mare a nessuno.
Lei è un brav'uomo :yes:


"Hai mai visto un italiano tirare i fili?"
"Solo in un teatro delle marionette" (Red Dead Redemption 2)

Offline fiordocanadese

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Re: [Cinema] The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
« Risposta #70 il: 07 Nov 2019, 20:52 »
Mio preferito suo.
Bello bello.
Unico appunto un pò che palle quando sembra bisogna metterci per forza l'elemento lesbo in questo tipo di storie (penso al cigno nero, a showgirl, ecc.).
Rimane cmq un bel lesbo, badate bene.
Poi, non credo sia un film poco di intrattenimento, mi è sembrato un film d'autore per tutti, a me ha rapito anche per la storia, ma forse dipende da quanto ti fai prendere. Cioè ha le sue scene che Refn ci fa vedere quando è bravo, ma apparte che è veramente bravo, non durano così tanto da annoiare.
Cioè il senso è che ieri al cinema mi sono visto il cielo sopra berlino, insomma.

« Ultima modifica: 08 Nov 2019, 13:34 da fiordocanadese »