Sulla ragazza magari sì, ma sul resto non mi pare proprio.
Dipende da quanto grandi siano i problemi con cui ha a che fare, da sempre il personaggio ruota attorno al ragazzo che per senso di colpa vorrebbe arrivare a fare tutto ma alla fine non riesce a concludere nulla se non appunto per il rotto della cuffia, è stato lui praticamente ad inventare il supereroe con superproblemi.
Nello specifico del film poi l'aver ridotto l'età facilita la digeribilità di una psicologia che sarebbe stato troppo lungo descrivere in un solo film, e che si spiega proprio con l' "arresto" della crescita in seguito alla morte dell'unica figura di riferimento maschile nella sua vita, cosa che lo porterà ad inseguirne sempre una a cui poter dimostrare qualcosa, come nel caso di Tony Stark in Civil War (fumetto), ove Peter, pur essendo uno di quelli che avrebbe più da perdere a rivelare la propria identità, segue tale via per timore di farsi carico di qualcosa di più grande di lui e restare da solo, e che in Homecoming e Civil War (film) viene riadattato trasformando Stark nel ruolo di guida.
Secondo me il film può essere criticato sotto tutti i punti di vista, tranne il fatto di pigiare il tasto sull'acceleratore del binomio tra voglia di strafare per colpire, e senso di colpa per non aver fatto abbastanza, che sono i due cardini del profilo caratteriale di Peter Parker/Spiderman.
In questo senso degli altri capitoli secondo me il più riuscito è proprio il 2 di Raimi...