Sono sempre stato convinto che un film debba reggersi in primis come opera a sé stante. I suoi riferimenti culturali, se non inseriti all'interno dell'opera stessa, la possono impreziosire di certo una lettura successiva alla visione o durante un eventuale seconda visione, non di certo sono il fondamento su cui il film dovrebbe reggersi.
Ma soprattutto... Vogliamo chiamare "riferimenti culturali" quelli presenti all'interno di BvS? A sto punto ti posso denotare di alta profondità pure Zoolander 2
Detto questo, il film mi è piaciuto tantissimo, il mio horror preferito degli ultimi anni insieme a Babadook e i film della coppia Cattet-Forzani. Grandissima cura filologica, fotografia perfetta, interpretazioni notevoli (incredibile come riescano a non superare la soglia del ridicolo nonostante l'inglese arcaico utilizzato) e capacità di innestare nello spettatore un sottile velo di inquietudine che ti cresce durante la visione e ti rimane sottopelle per parecchio tempo dopo la sua fine.
Un film che proprio grazie al suo impianto realistico riesce a rimanere ancorato su quel filo che separa realtà e sovrannaturale, instilla nello spettatore un dubbio assume una natura più universale: un dubbio di natura intima e religiosa, sul senso delle credenza e della fede.
Per poi far implodere tutto nel finale a senso unico
il meraviglioso Sabba che diviene simbolo della scelta, la sospensione del dubbio e la non accettazione della paranoia di stampo cristiano, il satanismo come simbolo del rigetto della fede e delle convinzioni di stampo integralista.
Non per nulla il film è stato elogiato tantissimo dalla Chiesa di Satana (che non è quello dei sacrifici umani, è un movimento ateo)