Secondo me la direzione artistica dei Mercury Steam è sempre stata molto decisa [...]
Pickmaku lo sai che ti stimo, ti seguo e abbiamo praticamente gli stessi gusti… ma su questo punto proprio non mi trovi ^__^.
Sulla pacchianeria della direzione artistica di Lords of Shadow ci si potrebbe scrivere un saggio, è un copiaincolla estetizzante dove manca finanche il minimo sindacale di creatività dato da un'eventuale rielaborazione dei diversi elementi tramite un accenno di chiave estetica comune, al fine di armonizzarli un po' tra di loro.
Qualora avesse senso reinterpretare radicalmente l’estetica classica della serie (e secondo me non lo ha, dato che la sua forza è proprio quella di essere di per se stessa una - riuscita - interpretazione), non credo che una "madonnarata" delle proporzioni dei LOS, senz'arte né parte (LETTERALMENTE), possa aggiungere qualcosa.
Già dettagliai a tempo a luogo:
Cioè, veramente: il dragone-non-morto è Grunberd di Berserk sotto forma di Apostolo, i vampiri sono identici a quelli del film di Coppola (con un’ombra di Legacy of Kain qua e là, giusto per scopiazzare sino in fondo), i troll sono ripresi pari pari da quelli che Brian Froud illustra sin dagli anni Ottanta, gli orchetti sui facoceri sono dei cloni di quelli del Warhammer Fantasy Battle, Pan e la sua dimora sono smaccatamente ‘deltoriani’, che i titani siano spudoratamente rubati da Shadow of the Colossus (anche sotto il profilo del gameplay) non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo… e potrei andare avanti per ore a sbugiardare i designer con parallelismi più o meno mainstream. Per i gremlin sono andati a copiare persino Risky Woods, un platform game degli anni Novanta neanche tanto noto… ma SPAGNOLO (guarda caso).
In pratica, un’estetica vergognosamente derivativa sputa in faccia alla tradizione figurativa di Castlevania, che da decenni propone una rivisitazione barocca e weird delle icone horror/fantasy occidentali, con giapponesissimi tocchi gotico-pop, rielaborati dal panorama ‘gothic elegant’ del visual kei.
…. e, team ridotto o meno, l'approccio e stato il medesimo nel seguito, proprio a livello concettuale, ancora prima che esecutivo, ma qui, se non ricordo male, sfondo una porta aperta, ché pure a te il secondo episodio aveva fatto cagare il giusto
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Col senno di poi, sono due palate di letame spalmate sull'offerta action della scorsa generazione, che è probabilmente la più stilosa e ricca di personalità di sempre a livello estetico… dal cool di Bayonetta e Vanquish ai visivamente sperimentali MadWorld ed El Shaddai, passando per le weirdate artpop di Suda e Grasshopper in generale.
Una mancanza, quella di Mercury Steam, che, ripeto, emerge a tutto tondo dal confronto con Jericho, dove c'era lo stile di Clive Barker a menare le danze e tutto potevi dire tranne che quel prodotto non avesse personalità da vendere, sia nel setting sia nell'estetica generale. Con suore lesbiche fasciate in latex e armate di fucile di precisione VS le versioni 'cenobite' di nazi, crociati, antichi romani e sumeri, è forse uno dei prodotti in cui l’immaginario barkeriano esplode appieno.
Detto ciò e tornando IT, sono comunque curioso di vedere cosa intendono tirare fuori con questo nuovo titolo.