Autore Topic: [Riflessione] Open World Games - Caratteristiche, Modelli e Preferenze  (Letto 686 volte)

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Offline Laxus91

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Apro questo thread da theory in seguito a spunto da quello di Far Cry 6 (ma in realtà anche in altri casi) come luogo virtuale di discussione, analisi o semplice dibattito su quello che è 'quasi' considerabile un genere categorizzabile: tanti sono gli esempi e il fenomeno e rispettivo boom di diffusione è relativamente recente (nessuna pretesa di stabilire i genitori videoludici dato che probabilmente è possibile individuare titoli a mondo aperto fin dagli albori del videogioco, io mi riferisco all'Open World 'moderno' nato dal concetto di free roaming ossia la caratteristica che prevede di poter scorazzare liberamente per una mappa ampia interagendo con missioni ed esplorando).

Cosa sono e quanti modelli sono identificabili? Cosa apprezziamo o preferiamo di essi e cosa invece ci spinge a definirli noiosi o peggio rispetto magari a titoli non Open ma più lineari e strutturati nel gameplay e nella progressione?
Ma soprattutto qual'è la linea spesso sottile tra critiche sacrosante a caratteristiche di questi giochi reiterate/sbagliate/che troppo spesso non trovano una propria evoluzione e caratteristiche da accettare consapevolmente in quanto proprie del genere e quindi da dare per assodate?

Si può parlare di questo o delle semplici e pure esperienze personali col genere, se vorrete, io dico solo che qui comenon mai il confronto tra visioni e interpretazioni differenti da parte di software house di ogni genere (particolarmente interessante la divergenza di approcci fra sviluppatori jappi ed occidentali) possono rappresentare un ottimo spunto di partenza per fare il punto sulle diverse qualità interne dei singoli giochi e approcci al genere, cosa riteniamo giusto o sbagliato, se siamo spinti a giocarli per pura diffusione (ne fanno così tanti che in certi casi si finisce a giocarli volenti o nolenti), quale evoluziome auspichiamo piuttosto che gli aspetti che detestiamo.

Gli esempi son tanti, dalle saghe Rockstar agli Rpg Bethesda, dalle sperimentazioni giapponesi all'approccio di non pochi first party Sony della gen appena trascorsa per arrivare alla sempreverde Ubisoft che nel tempo ha in qualche modo variato la sua offerta e visione dell'OW partendo da basi classiche e tradizionali, oppure sarebbe fantastico parlare anche di titoli Open meno noti e meno mainstream: la carne al fuoco è tanta