Ahò a @Mr.Pickman , ma sto crafting ce sta o non ce sta?!
Sputa il rospo!
Ah, giro la domanda pure a @Il Gladiatore che è stato tutta la notte con Sam Bridges.
Il crafting c'è ma non si vede.
Se vuoi passare la notte ad edificare ponti e colonnine di ricarica, per gli altri porter lo puoi fare.
Se preferisci proseguire nella storia principale, lo puoi fare. Dipende solo da te.
Se vuoi aiutare gli altri, gli altri poi aiuteranno te quando ne avrai bisogno.
Forse. Non posso esserne esattamente sicuro.
Io per esempio mi premuro di lasciare le cose per voi, per quelli che vengono dopo, non importa se poi qualcuno me le distrugge o me le smantella. Pazienza, spero che si diverta in ogni caso.
Insomma, se vuoi passare il tempo a "pulire" la tua mappa, puoi distruggere tutto quello che gli altri hanno fatto o che costruiscono per noi, ma non ho ancora capito perché dovresti farlo in realtà.
Forse per sublimare qualche concetto di sfida latente insito?
"Non voglio aiuti" -
"Non voglio che qualcuno" -
"Non mi piace che la gente entri nella mia partita"
Allora, in extrema ratio, [DS] non fa per te.
È già un mondo così spaventosamente vuoto, brullo e desolato per non avere la connessione con gli altri che non faresti altro che appesantirti in eccesso. Sovraccaricandoti. Decidere di non avere connessioni con gli altri, in un mondo retto da un sistema "corda", è imprudente.
Certo, c'è il rischio che ti imbatti in cartelli piazzati da altri, con iconografie veramente cartoonish, oppure colonnine di musica coreana sparata ad un certo volume, elementi di primo acchito invasivi, fatte ambedue da utenti dall'altra parte del mondo, che ormai sono fattorini leggendari. Ma anche quello serve per farti sentire un pochino meno solo. Qualcuno, ha pensato che avresti avuto bisogno di musica in quel momento.
O magari qualcuno, ha pensato di metterti in guardia da alcune insidie del terreno.
[!] STRADA SCIVOLOSA!
Del resto, il grinding a sto gioco è inversamente proporzionale a quanto vuoi aiutare gli altri, e quanto vuoi aiutare te stesso. Quindi lo posso VAGAMENTE paragonare a MGSPP quando raccattavi i container o le erette nelle vallate dell'Afganistan. Ce ne sono sempre, puoi non smettere mai. Puoi passare le ore a fare consegne per altri. O per te stesso. O puoi anche riempirti l'armadietto di risorse. Come vuoi.
Insomma, se credi dopo le prime ore (volutamente vuote, che ti permettono di ammirare il Death Stranding ed ambientarti) di trovarti un mondo spoglio, da solo, senza nessuno, stai proprio sbagliando indirizzo.
[DS] è pieno di invisibili fili sociali, la tua mappa è defacto la mappa degli altri, gli altri possono scriverci sopra, come nei Souls (capitolo a parte la discussione di quanto Miyazaki avesse visto qualcosa nella fiamma della struttura...)
E potete condividere tutte le risorse. Puoi prendere quelle degli altri. Puoi lasciarne. Puoi craftarne e poi lasciarle a OniPioo89, e molto altro.
Farcela da soli? Viverlo da soli?
Nah.
Non è questo quello che il gioco vuole insegnare, ammesso che voglia realmente insegnare qualcosa.
[DS] vuole pianificare una collaborazione, un aiuto tra di noi. Vuole farci sentire meno soli. È un ibrido tra Kairo, il film esistenzialista J-Horror di Kyoshi Kurosawa, e le missioni di recupero container di MGSPP.
Ma mentre MGS flirtava con gli aspetti online, mi riferisco alla piattaforme petrolifere [extra] MotherBase, questo va a nozze con tutti gli aspetti MULTI dei giochi asimmetrici, del caso.
PS. Oh pensate se succedesse davvero, come alcuni giornali stanno dicendo, se questo gioco ponesse fine all'odio in rete? Da pazzi.
È dunque tempo di riconnetterci, di farci aiutare, di aiutarci. Siamo coloni su un territorio alieno. Ma non siamo soli.