DEATH STRANDING - Analisi E3 2018 Trailer
L'ultimo trailer di DS è senza dubbio il più controverso tra quelli usciti fino ad ora. A distanza di due anni esatti dal primo teaser, gran parte del pubblico si aspettava che Kojima squarciasse il velo di mistero che avvolge il progetto sin dalla sua presentazione; maggiori dettagli sulla trama, certo, ma anche e soprattutto sul gameplay. E invece no. Il trailer mostra sì, per la prima volta, delle sezioni in-game, ma le informazioni sulla tipologia di gioco, sulle meccaniche, restano ancora in gran parte oscure. L'impressione - del tutto personale - è che DS si sia ritrovato in una posizione scomoda all'interno della strategia di marketing adottata da Sony in questo suo anomalo E3: una conferenza tutta basta su quattro grandi progetti esclusivi di prime e seconde parti, ad ognuna delle quali è stato richiesto di presentarsi con lunghe scene di giocato.
DS, è evidente, non era pronto per una presentazione di questo tipo. Il risultato è un trailer che mette in luce lo stato ancora embrionale del gameplay e, allo stesso tempo, non riesce a eguagliare la sontuosa messa in scena dei precedenti teaser.
Ciononostante, il filmato non è avaro di nuovi dettagli che aiutano a comporre il grande puzzle di Death Stranding. Dopo quattro teaser trailer, alcune relazioni fra quanto mostrato fino a oggi cominciano ad emergere.
Partiamo però prima dalla sinossi che accompagna il trailer sulla pagina Playstation:
"Besieged by death's tide at every turn, Sam Bridges must brave a world utterly transformed by the Death Stranding. Carrying the stranded remnants of the future in his hands, Sam embarks on a journey to reunite the shattered world one step at a time. What is the mystery of the Death Stranding? What will Sam discover on the road ahead? A genre defining gameplay experience holds these answers and more."
È la prima volta che abbiamo qualcosa di ufficiale sulla storia. La descrizione conferma che ci troviamo in un mondo devastato da un evento apocalittico, un cataclisma che prende proprio il nome di "Death Stranding". Conferma che l'umanità si è frammentata a seguito di questa "marea della morte" e che la sua ricostruzione passa dalle mani di Sam Bridges - questo il nome completo del protagonista - il quale inizierà un lungo viaggio alla scoperta del mistero celato dietro il Death Stranding.
E ora l'analisi del trailer...
[NB: Kojima Productions ha caricato, sul proprio canale YT, anche la versione del trailer sottotitolata (e poi doppiata) in giapponese; nella traduzione ho riscontrato alcune differenze rispetto a quella inglese, nonché alcune informazioni aggiuntive sorprendentemente assenti nella versione internazionale. Per questo motivo ho deciso comunque di tradurre i dialoghi in PLAY basandomi sul testo inglese, e poi di analizzare in PAUSE le eventuali discrepanze con il testo testo giapponese.]
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Il trailer si apre all'interno di un utero. Il feto si rigira su se stesso mostrando il fondoschiena, poi alza il pollice in direzione della camera, che si ritrae attraverso l'organo.
PAUSE [II]
Battute facili sull'anima trash di Kojima a parte, il feto è lo stesso già mostrato nel precedente trailer; lì, in un contesto evidentemente onirico, si lasciava intendere che si trovasse all'interno del corpo di Sam. Escludo che possa trattarsi di qualcosa di reale. Una lettura metaforica è senza dubbio più appropriata, sebbene al momento sfuggente. Più avanti ci tornerò sopra.
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Mentre appaiono i titolo di testa, si sente un voce di donna fuori campo:
"Sam Porter Bridges... l'Uomo delle consegne."
La scena si apre all'interno di una caverna, la cui bocca fa da quinta al paesaggio nebbioso al di fuori. Un uomo ne raggiunge l'imboccatura e vi si ferma per trovare riparo dalla pioggia. Abbassa il cappuccio: è Sam.
PAUSE [II]
La donna chiama il personaggio di Reedus "Sam Porter Bridges".
La sinossi ufficiale ci informa che Sam Bridges è in effetti il nome completo del protagonista. "Porter" ("portatore"), come già visto nel precedente trailer, è la professione di Sam, riportata anche sulla sua uniforme. In questo frangente i sottotitoli giapponesi sono più chiari, virgolettando solo il soprannome (Sam "Porter" Bridges).
Ora: sappiamo che la BRIDGES è anche l'agenzia per la quale lavorano i membri della CDT e il personaggio di Del Toro (per approfondimenti a riguardo rimando alle mie vecchie analisi). Nel mondo di Kojima, si sa, le pure coincidenze non esistono .
Non è tutto. La frase successiva, in giapponese, è letteralmente "Il fattorino leggendario". Quello che nella versione inglese era vagamente intuibile, qui viene esplicitato. A quanto pare, dunque, Sam gode di una certa fama, perlomeno nel giro dei "fattorini" (di cui - si vedrà dopo - anche la ragazza fa parte).
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"Lacrime. Un allergia chirale. Quindi hai la DOOMS come me."
Sam si toglie il carico dalle spalle e lo poggia a terra.
"Qual è il tuo livello?" - chiede ancora la donna.
"Ho il fattore d'estinzione, ma mi sa che tu mi batti." - risponde Sam.
PAUSE [II]
Un po' di nuova terminologia sci-fi. La donna parla di "allergia chirale". La chiralità è definita come "la proprietà di un oggetto rigido (o di una disposizione spaziale di punti o atomi) di essere non sovrapponibile alla sua immagine speculare". Le nostre mani (dalle quali il termine ha origine, in greco) ne sono un esempio: speculari fra loro, se poste una sopra l'altra non coincidono. Nel contesto di DS è interessante come concetto, perché sembra suggerire una doppia natura della realtà, due dimensioni speculari che si incontrano e dove due entità uguali ma opposte possono interagire. Questa dualità ha, secondo me, la sua massima espressione nel superamento della dicotomia morte-vita che Kojima sembra voler proporre in DS (ne riparlerò più avanti).
Ad ogni modo, in questo caso specifico, la donna sta facendo riferimento a una serie di disturbi fisici causati, evidentemente, dall'avvento del Death Stranding. In particolare parla di lacrimazione allergica, un sintomo che Sam aveva già mostrato alla fine del precedente trailer dei TGA 2017, in presenza delle cinque figure misteriose nel cielo.
Nel dialogo si fa poi riferimento alla DOOMS. Anche in questo caso le due versioni, inglese e giapponese, differiscono notevolmente. Nella prima, il termine sembra
un acronimo per definire una sindrome (la S finale potrebbe appunto stare per Syndrome?). Nel dialogo nipponico, invece, suona più come "Quindi anche tu sei un DOOMS?", come se il termine indicasse non la sindrome, ma l'individuo che ne è affetto; e infatti nei sottotitoli - che spesso in giapponese riportano in furigana informazioni aggiuntive alla comprensione dei termini - DOOMS viene "tradotto" in kanji come能力者, ovvero - letteralmente - "Persona dotata di poteri/abilità/capacità".
La donna parla poi di "livello", che potrebbe essere inteso anche come "stadio della malattia". La risposta di Sam è di difficile interpretazione; il "fattore d'estinzione" (così anche nel testo giapponese) è in realtà un termine usato nel calcolo dell'assorbimento delle lunghezze d'onda della luce. Comunque sia, anche la donna sembra affetta dalla stessa sindrome e, probabilmente, anche a uno stadio più avanzato del protagonista.
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Una fotografia rotola sul terriccio spostata dal vento.
"Puoi vederli, vero?" - domanda la ragazza.
"No, ma posso percepirli."
Sam, ora a petto nudo, allunga la mano per raccogliere la fotografia. Una goccia di pioggia cade su uno dei volti ritratti: un uomo e due donne.
"Ti va di lavorare per me?" - propone la ragazza.
Un'altra goccia di pioggia cade sul dorso della mano dell'uomo. Nel punto di contatto la pelle si aggrinzisce. Un tatuaggio raffigura un teschio stilizzato.
"Dev'essere dura qua fuori tutto solo." - aggiunge la donna.
"Non posso aiutarti. Io faccio solo consegne. Tutto qui."
PAUSE [II]
In questa porzione di trailer ci sono una sere di dettagli/informazioni di cui parlerò più avanti nell'analisi; si fa cenno alla capacità di Sam di percepire le entità aliene (anche se, si vedrà, in forma di reazione allergica), e a una non meglio definita offerta di lavoro da parte della ragazza. Vengono poi ripresentati gli effetti della "timefall", la pioggia aliena in grado di accelerare la vita biologica degli esseri viventi; il terreno è pieno di piantine che nascono, crescono e muoiono nell'arco di pochi secondi, mentre la goccia invecchia all'istante la pelle del protagonista (sebbene, in un'intervista rilasciata un anno fa, Kojima aveva dichiarato che la timefall aveva un effetto un po' diverso su Sam).
Inedito è il tatuaggio sul dorso della mano del protagonista. Vale la pena sottolineare che tutti i tatuaggi presenti sul corpo dell'uomo sono esattamente gli stessi che, nella realtà, Norman Reedus ha sul proprio corpo. Il teschio non fa eccezione in questo senso; l'attore americano se lo è tatuato solo negli ultimi mesi, tanto è vero che il disegno non era presente nei precedenti trailer. Reedus ne ha postato una foto di recente, sul suo Instagram, citando fra l'altro quest'ultimo video come commento. Non è quindi del tutto da escludere che il teschio raffigurato abbia in effetti qualche connessione con i Teschi Dorati comparsi nel vecchio teaser (cfr. l'analisi del TGS 2017).
Quanto alla foto, ne riparlerò più avanti.
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In sottofondo parte il brano dei Silent Poets "Asylum for the Feeling".
La camera segue a ritroso il corso di un fiume attorniato da muschi , per poi allargarsi alla panoramica di un paesaggio roccioso, una tundra aspra e umida, dalla quale, qua e là, si alzano verso il cielo uggioso filamenti neri e raggi di luce.
In basso c'è un uomo in tuta blu, Sam, che attraversa questa landa, solitario e carico di bagagli. Sopra di lui, tra le nubi, c'è un arcobaleno rovesciato.
PAUSE [II]
La scena è l'inizio di una sequenza di "gameplay" nella quale Sam, di volta in volta vestito, acconciato e carico in modo differente, attraversa varie ambientazioni di gioco.
Questo in particolare è un paesaggio ispirato all'Islanda. Nei giorni passati Kojima aveva postato un render dal Decima Engine che rappresentava un campo di muschi cresciuti sopra rocce di formazione vulcanica; la corrispondenza con il bioma islandese è completa, ma non va presa alla lettera. Si tratta di un riferimento a cui Kojima e il suo team hanno attinto per delineare un paesaggio sconvolto dalle trasformazioni geologiche e atmosferiche causate dal Death Stranding.
I filamenti neri non sono una novità; lo sono invece i fasci di luce, che sembrano andare e venire, puntellando qua e là la spianata. L'arcobaleno circumzenitale è invece lo steso già visto nel trailer dei TGA 2016, un fenomeno atmosferico realmente esistente che però, nel mondo di DS, si presenta con l'ordine dei colori invertito (a meno che non lo si prenda come un arco di ghiaccio parziale).
Quanto a Sam, in questa scena ha i capelli legati e indossa una tuta di colore blu, inedita fino ad oggi. Al polso porta le manette. Ne parlerò meglio dopo.
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La camera segue l'uomo sullo sfondo di un paesaggio marziano, accompagnato da un portacarichi in levitazione assicurato a lui con una corda. Sam, sempre in tuta blu, sorseggia dell'acqua dalla borraccia che porta sul fianco sinistro. Sul ventre porta un utero artificiale.
PAUSE [II]
Questa ripresa ci dà qualche informazione in più sull'equipaggiamento del protagonista e quindi, di rimando, del giocatore. In particolare, l'uso della borraccia e le due paia di stivali suggeriscono un gameplay con elementi survival, che includerebbero idratazione e deperimento di attrezzature e vestiario. Il portacarichi anti-gravitazionale potrebbe essere un potenziamento acquistabile nel gioco per aumentare il volume dei bagagli trasportati. Dell'utero artificiale (già analizzato nel trailer del TGS 2017) ne parlerò dopo.
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Sam, nella sua uniforme bianca di PORTER, capello sciolto, senza manette al polso e senza utero artificiale, si trascina attraverso la corrente di un fiume. Una cascata si getta con un doppio salto sul pendio alla sua destra. Una libellula si libra in volo poco sopra lo specchio d'acqua.
PAUSE [II]
Dopo tanti animali morti spiaggiati, abbiamo una prima conferma che qualche altra forma di vita ordinaria, oltre l'uomo, continua a sopravvivere, nonostante tutto.
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Sam si arrampica carponi su un crinale montano fortemente scosceso. Indossa la divisa blu, ha le manette, ha l'utero artificiale e tiene i capelli legati. Dei sassi ruzzolano pericolosamente lungo la parete rocciosa, mentre l'uomo riprende fiato.
PAUSE [II]
Stamina e pericoli ambientali saranno certamente ulteriori ingredienti dell'aspetto survival.
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Una cut-scene mostra i piedi feriti di Sam, lividi e sanguinanti, mentre si concede una doccia rigenerante. Al polso porta le manette.
PAUSE [II]
La manette asimmetriche sono qui, - come sin dal primo trailer, del resto - uno degli indizi più importanti. Per una disquisizione più approfondita rimando direttamente alle mie analisi dei trailer precedenti. Qui mi preme sottolineare come Sam continui a portarle anche sotto la doccia; questo potrebbe essere un ulteriore indizio sul fatto che la parte "bracciale" della manetta (quella con il LED che segna lo stato di salute di chi la indossa), sia pensata per non essere facilmente rimuovibile da chi la indossa.
Delle loro implicazioni nella ricostruzione della timeline del gioco parlerò più avanti, sempre in quest'analisi.
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Il paesaggio torna quello della tundra. Sam, questa volta in divisa arancione (ma sempre con le manette al polso e l'utero artificiale), costeggia un ruscello che serpeggia tra due aguzzi picchi montuosi. Caricato sulle spalle trasporta un cadavere opportunamente sigillato. Il suo corpo stenta a tenersi in equilibrio.
PAUSE [II]
La tuta indossata da Sam in questo frammento di gioco è quella arancione della CDT (Corpse Disposal Team), già vista nel precedente trailer. Non a caso il suo carico è proprio un cadavere, anch'esso conservato alla stessa maniera di quello visto ai TGA 2017.
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La scena è ora all'interno di un edificio in rovina. Si notano scale mobili, panchine, insegne. Il tetto è sfondato e un'intensa pioggia bagna l'uomo e il suo carico, entrambi ragionevolmente protetti dalla timefall. Sam indossa la tuta blu, le manette e l'utero artificiale.
PAUSE [II]
È il primo interno che vediamo. Si tratta verosimilmente di una vecchia stazione ferroviaria, ormai semi-distrutta e abbandonata dopo l'inizio del Death Stranding.
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Sam, ancora in tuta blu e con il solito equipaggiamento, attraversa un paesaggio fangoso e reso viscido dalla pioggia. Lo seguono due portacarichi anti-gravitazionali. Non molto distante da lui, dei piccoli animaletti salgono verso l'alto, come a camminare su un filo invisibile. Da più parti, poi, si vedono filamenti neri ondeggiare verso il cielo.
PAUSE [II]
La presenza di due portacarichi rafforza l'ipotesi che il giocatore avrà modo di customizzare la propria attrezzatura, comprando aggiunte e upgrade per aumentare il numero di bagagli trasportati per ogni viaggio. Non è da escludere, quindi, anche una certa importanza nella gestione dei propri mezzi economici; accettare contratti di trasporto, comprare nuove attrezzature, allargare il proprio giro d'affari, etc...
Gli animaletti che compaiono in questa scena sono gli stessi già visti nel precedente trailer (anche in quel caso li si vedeva arrampicarsi su filamenti invisibili). Ne parlerò più avanti.
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Sam, nella sua divisa da Porter, si rialza da terra dopo quello che sembra essere un incidente. Dei bagagli sono sparsi a terra, mentre alle sue spalle una moto, già in bilico sul limitare di un dirupo, precipita nel vuoto.
PAUSE [II]
La cut-scene ci mostra un'altra possibilità di gameplay. Il giocatore avrà senza dubbio modo di usufruire di una certa gamma di veicoli con cui attraversare i vasti spazi desertici che separano le poche città rimaste sulla Terra. Anch'essi, come si diceva prima, potranno essere parte integrante dell'aspetto gestionale del gioco.
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L'uomo, stavolta di nuovo in tuta blu, è sovraccarico di bagagli. Come un funambolo, traversa una profonda gola restando in equilibrio su una scala posta fra le due sponde.
Nelle immagini successive, invece, lo si vede guadare con fatica un fiume controcorrente. Un piede in fallo e le acque hanno la meglio: un salvagente automatico si apre alle sue spalle ma il carico sembra irrimediabilmente perso.
Infine, lo si vede arrampicarsi con una fune su una parete rocciosa. Sopra l'immensa spianata che si apre alla sua destra, c'è uno stormo di uccelli in volo.
PAUSE [II]
Questo lungo montaggio di scene di gameplay mettono in chiaro le difficoltà e gli ostacoli che il giocatore dovrà affrontare nei suoi vaggi. Montagne, fiumi, deserti: la morfologia del vasto mondo di gioco inciderà notevolmente sugli spostamenti di Sam. I pericoli sono ovunque: dalla siccità alla timefall, dalle frane al fango, dalle scalate alla traversate di fiumi in piena. La Terra è diventata un pianeta del tutto ostile all'uomo. Tuttavia, una parte della natura sembra resistere: libellule e uccelli solcano ancora il cielo.
Un piccolo dettaglio: nella porzione in cui Sam viene trascinato dalla corrente, il vetro dell'utero artificiale non è più opaco (in tutte le altre scene lo è). Abbiamo visto più volte in passato il vetro diventare trasparente quando il pericolo sembra imminente, e in particolare in presenza delle entità aliene. Non sembra essere questo il caso, a meno che non intendiamo che il feto venga "svegliato" ogniqualvolta il suo portare abbia bisogno di un apporto di energia maggiore (cosa che in vero sembra assai probabile).
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