Finita la prima vera missione, la famosa Isola dei Demoni.
Sono a pecora
La seconda metà del livello piglia a carburare.
Le pause da attendismo nell'offesa avversaria rimangono, al punto che il feel della pugna resta più slow paced rispetto alla mitica Beta, però, però...
Nella seconda metà dello stage ci stanno più samurai corazzati, che tendenzialmente combattono bene e meglio dei soldati straccioni.
In realtà sta divisione "gerarchica" c'era pure nelle prime build e mi son ricordato che ne avevo pure scritto. Semplicemente qui hanno ritoccato al ribasso, conservando il gap tra le due categorie.
Poi ecco, mi piace la maniera in cui il livello è punteggiato di sfide e sfidine opzionali rappresentate ora dagli Yokai ora dai redivivi... Alcuni, in particolare, mi hanno davvero sorpreso, sfoggiando Ritmo Ki e switch-stance come fossero pilotati da altri players. Siamo dalle parti dei meglio Black Phantoms dei Souls, ma con meno incertezze e più variazioni offensive.
Ora, vallo a sapere se sta tentando di imbastire una curva crescente, vagamente accomodante nei primi steps, e se, nel prosieguo, raggiungerà e supererà in tensione combattiva la Beta, però già così si prospetta un banchetto del gameplay assolutamente irrinunciabile.
Zompettando qui e lì nel menù delle tecniche sbloccabili (che fino a quasi alla fine del chap. 1 ho creduto fosse da unlockare) ho intravisto roba capace di sconvolgere la lettura del campo.
Il Kusarigama tra Shoryuken, spazzata col pesetto a sgambettare i nemici e il grappling a la DMC4 che promette orgasmi multipli, è ufficialmeente in pole position per la corsa ad arma del gameplay 2017 (
minuto 3:50)
Può crescere, tanto. E già così a livello di combat non ce n'é per nessun Soulsborne... Beta o non beta...
Quanto alla supposta pesantezza da ipertrofia contenutistica, suggerisco di viverlo con allegria e serenità. Non è un Souls dove devi tenere a mente world design, quest e miyazakate varie. Ogni stage fa storia a sé, con le sue sfide, i suoi collectibles e via... Mi piace più inquadrarlo come un gigantesco cabinatone che ci farà compagnia da qui a fine anno (spero), intervallato da esperienze più story driven, world driven o semplicemente più piccine.