Il problema è che fotografare i panorami in RDR II è abbastanza inutile, basta un minimo di manualità e basi fotografiche e ci riesce chiunque, è il gioco a essere straordinario sotto questo punto di vista quindi si, belli i tramonti, ma serve tanta tanta autorialità per spiccare.
Difatti sono solo due le foto che ricordo di Red Dead, quella a là Magritte di Cryu e un Arthur che spara (anche se a me sembra John) di @Diegocuneo se non sbaglio.
Il principio che esprimi è valido, ma lo applicherei al contrario: se ci sono ambienti virtuali attraverso i quali si può dare qualcosa in più, è proprio in quelli dotati di una sorta di anelito vitale. E i mondi R* sono pressoché unici in questo.
Spunto: secondo me avresti (avremmo, io non saprei nemmeno prendere in mano una macchina fotografica dal verso giusto) difficoltà analoghe fotografando in VR.
Il grosso vincolo è essere immersi in un ambiente e percepirlo a 360°. Viverci : ]. Il cervello processa miliardi di informazioni al secondo, il difficile sta nello scartare la rumenta e tenere il buono.
In questo senso il videogioco, in quanto opera di ingegno, semplifica il processo.
-Dal pdv del
materiale da ripresa: la natura crea cose che stimolano il nostro senso del bello, tant'è che a volte si arriva a titolare il risultato dell'erosione terrestre come patrimonio artistico, ma sono eccezioni in realtà. Ciò che ci attrae della natura è altro e più atavico che non la mera rispondenza a un canone estetico --che varia nel tempo, peraltro, eppure chissà perché la natura è sempre e comunque bella : ).
- Ma anche e soprattutto
strumentalmente: il videogioco ti dà... gli occhi di dio.
Puoi vedere tutto in ogni momento, da ogni angolazione, colore.
Mica bruscolini, no?