Non chiederti mai cosa Nier: Automata può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per lui.-androide34 si unisce alla discussione.Ci sono 2 passaggi necessari per affiliarsi con successo alla poetica (io la chiamo così) del gd* di Yoko Taro: il sacrificio e l'accettazione.
- Il sacrificio ~ del GAMER.
Il gioco è così fino alla fine dell'ultimo percorso, ha qualche variazione, ci mancherebbe (come il cambio di avatar) ma è sostanzialmente lo stesso gioco a cui sei "costretto" a giocare dal route A al route D. Quest'ultimo percorso è necessario per "capire" realmente la storia, per attivare questo percorso mentale è necessario per forza di cose, sacrificarsi, senza mezzi termini. Si tratta di un sacrificio ai fini del nostro bene, non per il gioco, non per Taro. Ne usciremo (se ne usciremo) piacevolmente colpiti, affascinati, stupidi o eccezionalmente pansessuali (nel mio caso)
- L'accettazione ~ del GAMER.
Il gd di Yoko Taro è questo. Iniziò questo tracciato di logica emotiva e strutturalista, su una saga che aveva persino una titolazione differente, ovvero Drakengard. Un formidabile legno per la piesse 2. Non è cambiato Taro nel corso degli anni. Drakengard 3 poi non era poi così divertente da giocare, a conti fatti...ma il desiderio di capire la storia superava abbondantemente ogni confine di scaffalare il gioco. In parole povere, era così denso e suggestivo, quello che avveniva su schermo, che avresti sopportato il gameplay "meh" pur di vedere "tutto" il gioco. Come Nier, anche Drakengard era da rigiocare
Questi 2 passaggi non sono skippabili
@Claudio e
@Zefiro.
Se siete in grado, e si badi bene, non è questione di abilità, ma semmai, tolleranza, di accettare questi due elementi, allora il "tesoro" alla fine di NierA, e non temo smentita su questo, è probabilmente uno dei messaggi più belli, pervasivi, collettivi, sofisticati, dell'intera annata 2017 e forse, anche degli ultimi 10 anni di gaming.
Non posso essere più specifico, non voglio esserlo, chi sa, sa.
Posso dire però che la ricompensa supera di molte tacche svariati videogiochi, anche recenti. Perché il messaggio alla fine di NierA è profondo, toccante, e molto vicino ad ognuno di noi. E si badi bene, non ha NULLA che vedere con la bella/brutta/epica/meh storia di Nier Automata. Non vi sto suggerendo di proseguire contro la vostra (lecita) voglia di scaffalare l'epopea di 2B, perché alla fine del percorso VI ATTENDE un epilogo manga/anime/shojo toccante "che non vi dimenticherete mai"
[Sarei un][rinale][a][dirvi così]
No, vi sto dicendo che il messaggio alla fine del gioco è proprio un bel messaggio, a prescindere.
Il percorso però, per ottenere questo messaggio, non è facile. Non è immediato, non è così raggiungibile sulle prime, né così semplice da ottenere. È necessario compiere uno sforzo, ci dice Yoko Taro da oltre 10 anni di sviluppo, tra Cavia e Square Enix. E tale sforzo, affinché la ricompensa sia degna ed equiparabile, deve essere grande. Posso dire che il messaggio dentro la bottiglia vale ampiamente lo sforzo. Ma qui mi devo fermare. per forza di cose.
Non vi sto nemmeno dicendo però che dovreste giocarlo ad ogni costo, anche contro la vostra voglia. Perché sarebbe fortemente innaturale. Dovreste insistere.
Al massimo poi, tornare qui, ed offenderci a morte.