C'è anche una chiara dicotomia, in questa situazione, nel rapporto tra chi produce e sviluppa le macchine da gioco (o le piattaforme di distribuzione nel caso di Steam) e chi invece produce i giochi stessi.
Una cosa che non avevo considerato nel mio intervento a Ringcast su Nintendo, per esempio, è che Nintendo in quanto sviluppatore è praticamente monopolista sulla propria piattaforma, ha sufficiente visibilità e quote all'interno del suo mercato per tenere i prezzi dei giochi più alti. Ovvero, se uno compra un WiiU, Nintendo può essere certa che comprerà almeno un paio di giochi prodotti da loro e possono tenere alto il prezzo. Infatti, al momento, il principale problema di Nintendo è piazzare la console, mentre i giochi hanno sempre portato grandi introiti.
Sony invece, ha come principale focus di business la vendita delle console, quindi è portata a invogliare gli utenti anche abbassando il prezzo del software che ci gira sopra. Dal punto di vista di Sony è un discorso sensatissimo, dato che scarica parte delle proprie spese di promozione della propria piattaforma su chi gli produce il software che, a sua volta, si vede ridurre gli incassi per via dei giochi dati via gratis.
Come risolvere la situazione? Probabilmente si auto-risolverà, gli sviluppatori di giochi tenderanno ad andare sulle piattaforme più redditizie e che gli permetteranno di sopravvivere, mentre le case di produzione di console riusciranno a sopravvivere solo riuscendo ad attrarre, oltre agli acquirenti, anche che chi gli sviluppa dei titoli da pubblicare.