Autore Topic: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?  (Letto 30094 volte)

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Offline The Benso

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #195 il: 19 Feb 2015, 01:52 »
Ascoltata la puntata.

Per riprendere l'argomento della svalutazione dei giochi vorrei farvi una domanda:
quanto e come sono collegati i soldi spesi/investiti e la qualità effettiva del gioco?

Ed è una domanda che si rivolge su due fronti:
- per chi li sviluppa, è proprio vero che più soldi si investono per realizzare un gioco e meglio il gioco riesce?
- per chi li acquista, è proprio vero che più soldi si spendono per comprare un gioco e più lo si apprezza?


Magari crossposto nel topic apposito perchè credo che ciò che avete detto in puntata sia molto interessante e possa ravvivare la discussione.


Almeno per il secondo punto mi piacerebbe focalizzare l'attenzione sull'approccio personale di ognuno, perchè che ciò che pensa laggente ha un importanza relativa per lo sviluppo dell'argomento.

Offline Diegocuneo

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #196 il: 19 Feb 2015, 08:50 »
dall'alto della mia ignoranza direi che i soldi investiti nello sviluppo sono direttamente proporzionali al focus del progetto.Su cosa punta?Graficone ed impatto estetico?Dimensioni?Coinvolgimento sensoriale?Tante meccaniche amalgamate? Costerà tantissimo.
Punta su una sola idea fatta bene?E questa idea è una meccanica?O cosa?
Credo che ci siano tante di quelle sfumature...
Poi ovvio:avere soldi aiuta sempre,anche se è dalla ristrettezze che escono fuori gli escamotage più interessanti,in tutto,anche nei vg.
Per quanto riguarda il valore che si da ad un gioco in rapporto a quanto si è speso...immagino varii da persona a persona ma,per me,fa.Un gioco prestatomi da qualcuno ha molte meno possibilità di essere approfondito dopo un inizio non esaltante rispetto ad uno comprato coi miei soldi.
Sono un cretino,di classe,infima. Ni.

Offline Gatsu

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #197 il: 19 Feb 2015, 16:00 »
Cut/paste dal topic di RingCast in cui rispondevo alla stessa domanda:


- per chi li sviluppa, è proprio vero che più soldi si investono per realizzare un gioco e meglio il gioco riesce?


No, mi sembra evidente che l'ideale è spendere i soldi in modo EFFICIENTE, non spenderli per spenderli. Ma sicuramente c'è una correlazione diretta fra quello che puoi fare con un gioco e il suo budget. All'inizio semplicemente fai una valutazione: "Se usiamo questo motore ci costa X, se usiamo quel middleware ci costa X-1, Se ci aggiungiamo la musica fatta da Gino Pilotino costa X+5, ecc.".

Poi durante lo sviluppo spesso i piani cambiano e devi fare degli aggiustamenti in corsa. Spesso i giochi che spendono tantissimo hanno avuto anche problemi di gestione, cosa non rara quando i team si allargano e per tenere tutti aggiornati devi fare riunioni in un palasport.

Offline Belmont

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #198 il: 24 Feb 2015, 16:45 »
Nel recente meeting con gli investitori Iwata ha detto delle cose che mi sembrano pertinenti con questa discussione:

(grassetto mio)

Domanda: Mr. Iwata, how do you think the demand for entertainment will change from now on? Earlier you mentioned consumer behavior, and the way consumers collect and receive information has changed. For the last few years, I think that for the overall entertainment industry, various key trends have transitioned. I would like to know how you think the ultimate demand is changing.

Iwata: I think that the demand itself for entertainment is increasing rather than decreasing. Now that smart devices are a means of entertainment consumption for a number of consumers, I think the total time and consumption of entertainment is increasing. However, the tough issue for this platform is that the platform holders are not so interested in maintaining the high value of the content and instead feel that the cheaper the content, the better or even that the content should be free. On this point, I can empathize with Mr. Kawakami, the chairman of DWANGO Co., Ltd., as he often uses the expression to describe the situation of the content for smart devices with "the eggs are on sale at the supermarket."

In the music and video industries, they made more profits by selling content before, but, because of the digitalization trend, it has become much more difficult to make profits by just selling the content. For example, artists whose CDs sold over one million copies in the past can sell less than one-tenth of them now. It is said that whether they can maintain the revenue or not now is up to the number of people who attend their concerts and other events. Consumers spend money on one-time events like concerts, but once they have regarded as a norm that they can digitally obtain content free of charge, we cannot easily change their minds regarding content value. As for video content, once services offering a library of tens of thousands of videos for only a few hundred yen per month become mainstream, DVDs will not sell as they did in the past. I have heard a Hollywood movie producer say that profit structures for movies have changed, and it is difficult to expect profits from selling DVDs.

Observing these transitions, we can say that the digitalization trend presents not only a promising chance but also a huge crisis for us, so it can be said that we are faced with both an opportunity and a dilemma at the same time. Without thoroughly considering our business approach, the value of our content will instantly be damaged. I have strongly realized the importance of this point from around 2010. At GDC (Game Developers Conference) in 2011, I said that we should think about maintaining the value of game content. At that time, I could not make myself understood well enough as I am afraid my choice of words may not have been appropriate, but now I believe the number of people who understand the point I was trying to make at GDC is increasing. Therefore, this is a big challenge for us to maintain the value of our content, while the demand for entertainment is increasing. If consumers commonly expected content to be free or very cheap and as a result, if a price and service competition occurred on the similar-looking products, we would not have a bright outlook. Therefore, the most important points will be how we produce original content, how we create a way for value of our offerings to be well accepted and how we invent payment methods for new consumers.

Therefore, the demand for entertainment is not small. Rather, in our view, people are richer than in the past as they search for the ways to spend their leisure time more fruitfully. In a broader sense, they are having fun in their spare time in various ways in order to improve their QOL, I think. The ways to have fun have expanded. At the same time, since distribution costs are becoming very close to zero due to digitalization, the number of consumers who do not focus on the value of the content is increasing, based on their idea that content can also be free. How we deal with this situation where there is the pressure to decrease the value of any digital content will be the key point for us. If we find the right answer, Nintendo will prosper as a company that creates content. If we make a big mistake, on the other hand, our business structure will collapse. We know there is criticism that our decision-making or transformation is slow in this field or our activities are not sophisticated, but we would like to take forward steps by considering everything thoroughly and with confidence that our future approach will work. Thus, we have spent time on this, and I believe my current mission is to provide the answers to this question this year, next year and the year after.

Offline Wis

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #199 il: 25 Feb 2015, 08:45 »
Parole bellissime e (a mio avviso) giustissime che non sembrano venire da una delle aziende più fastidiosamente immobili degli ultimi 150 anni.
Mi chiedo se debba essere frustrante essere Iwata in Nintendo.
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Offline Belmont

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #200 il: 25 Feb 2015, 15:52 »
A me sembra che Nintendo sia l'unica che si sia data una strategia coerente ("immobile" in un certo senso) al riguardo: ovvero quella di non far passare il messaggio che i (suoi) videogiochi valgono zero. Apple ha aperto il vaso di Pandora, ora (e sempre più in futuro) il consumatore viene educato all'idea che il prodotto debba essere gratis (che poi vuol dire ritenere che il prodotto non abbia VALORE).

Nintendo è una compagnia che campa con i videogiochi, se passa il messaggio che i giochi non valgono nemmeno 50 centesimi, per loro sono cazzi. Non è un caso che questo modello dei giochi senza valore si stato reso popolare da compagnie (tipo Apple) che campano con altro.

Io non so se esistano altri tipi di risposte a questo problema. Quella di Nintendo è una risposta. Poi non è detto che funzioni o che sia la migliore.


Offline The Benso

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #201 il: 25 Feb 2015, 16:19 »
Apple però ha fatto anche passare un messaggio che un cellulare, per essere buono, deve costa almeno 700 euro, e se sei figo devi spenderli ogni anno per il modello nuovo.
Sul costo delle app non so quanto abbia influito Apple stessa, io credo sia più un meccanismo tarato sul pubblico e sul prodotto da esso richiesto.

Il paragone con il mercato mobile per me è fuori luogo, perchè il mercato dell app è in realtà infinitamente diverso da quello dei videogiochi tradizionali, praticamente sotto tutti i punti di vista. C'è qualcuno di voi che gioca anche su mobile e pondera alla stessa maniera l'acquisto di un gioco mobile e di uno per console?

Offline Bilbo Baggins

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #202 il: 25 Feb 2015, 16:27 »
Nintendo sa benissimo che quello che la tiene a galla sono appunto i CONTENUTI.
Tutte le loro strategie, nuove o vetuste che siano, mirano a conservare quelli.
Iwata è fin troppo scaltro per non capire che una volta perso l'appeal nei propri contenuti, Nintendo è spacciata.

Al di la di alterne fortune, i sistemi Nintendo hanno da tempo rinunciato alla rincorsa tecnologica perchè sanno fin troppo bene che nessuno chiede alla casa di Kyoto un sistema che monti l'ultima scheda grafica, ma piuttosto un nuovo episodio di Zelda.

Fanno benissimo a interrogarsi su come mantenere l'appeal, anche e sopratutto in chiave economica, dei loro contenuti presso un'utenza che è, appunto, sommersa da giochini a 0,79 centesimi da una parte, e tonnellate di indie (e non solo) regalati nei programmi abbonamento dei competitors dall'altra...
« Ultima modifica: 25 Feb 2015, 16:29 da Bilbo Baggins³ »
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Offline The Benso

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #203 il: 04 Mar 2015, 00:36 »
Sto topic vive di crossposting :D

Io non ho nessuno di questi giochi su piattaforme PlayStation, ma OlliOlli 2 l'avrei forse forse comprato in day-one.

Va bene gli sconti e i tagli di prezzo, ma regalare un indie in day-one tutti tutti i mesi dà veramente un'impressione sbagliata alla gente. Mi sa che Gatsu su questo c'ha ragione.

Non so se sia una scelta ben precisa di Sony o solo un ripiego in attesa di tripla A a buon mercato, ma così si rischia che il prezzo del plus aumenti, magari diventando un vero e proprio servizio ad abbonamento per giocare tutto ciò che esce, appena esce.


Qui si va oltre il concetto di sconto e promozione: il Plus sta diventando un servizio che ti dà giochi gratis al day-one.
Per me benone perchè sono tirchio nell'anima, ma non mi pare sostenibile a lungo termine per Sony e i vari sviluppatori, non per 50 euro l'anno. Ora c'è PS4 da tirare che sta facendo fare soldi a palate e a me sembrano tutti di manica più larga, però non so quanto questa cosa possa ancora durare.

Offline babaz

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #204 il: 04 Mar 2015, 01:09 »
buh ma capirai... bisognerebbe solo capire quanti soldi ha sganciato Sony per il day-1 su PLUS PS4/VITA agli sviluppatori di OlliOlli2

Secondo me, non cifre folli

Offline The Benso

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #205 il: 04 Mar 2015, 01:32 »
Se ha sganciato poco male per gli sviluppatori, se ha sganciato molto male per Sony.

Per carità eh, a me cliente va di lusso, solo che si fa passare l'idea che i giochi appena usciti possono anche essere gratis (cosa non vera, però la percezione è un po' quella).
Quindi o smettono di dare giochi appena usciti o smettono di far passare la instant game collection come giochi in regalo.

Offline atchoo

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #206 il: 04 Mar 2015, 06:34 »
Io OlliOlli 2 non l'avrei mai preso, garantito al limone. Però, a differenza di un Apotheon, mi interessava un minimo, infatti lo scaricherò. Contestualmente ho iniziato a seguire lo sviluppatore su Twitter e mi sono ricordato di Not a Hero, gioco di prossima uscita che potrei acquistare.
Non tutto il male viene per nuocere, pare.

Condivido il punto di vista.

Sai cos é, sarò pure io ancorato ad un vecchio modo di concepire l acquisto di un videogioco.

Un rituale, la cultura del possesso del gioco, del poterlo giocare quando vuoi senza se senza ma perché quel capolavoro, o quel gioco di cui ti sei innamorato, l hai comprato sudandotelo e lo vuoi tenere lì in bacheca anche a prendere polvere dopo averlo strafinito o giusto per poter solo pensare di poterlo tirare fuori dallo scaffale e farci una partita. Anche per dire che l hai comprato, magari al lancio, ed è ancora lì nella tua collezione di pezzi da novanta.

Poi non ho la fortuna di dedicare tante ore del mio tempo ai videogiochi, quindi quello che spendo voglio davvero centellinarlo per il meglio. Nel tuo caso 40 euro l anno sembrano un affare, se riesci a giocare tutta quella roba, a quanto mi pare di capire.

Figurati che io, da piccolo, mettevo sul comodino la confezione del mio gioco preferito, che dormiva insieme a me. Poi si cresce... :)

Offline Account_191220

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #207 il: 04 Mar 2015, 08:57 »
Cmq l'internet è un posto veramente meraviglioso...
- Prima del Plus:
I giochi costano troppo, è uno scandalo che non giustifica assolutamente la qualità dell'offerta visto che la maggior parte sono giochi di terza fascia, indie o poco più. Danneggeranno il mercato allontanando la gente dai videogiochi.
- Dopo il Plus:
È uno scandalo non possono regalare i giochi! Anche se sono di terza fascia, indie o poco più danneggeranno il mercato facendo fallire gli sviluppatori!

Mia personale opinione senza sapere un cazzo. Non conosco le cifre in ballo ma credo che l'80% giochi indie che Sony mette sul plus non avrebbero venduto un belino cmq e a prescindere. Compreso un gioco come Resogun di cui non conosciamo i retroscena economici ma siamo sicuri che abbia guadagnato meno dall'uscire sul Plus piuttosto che uscire allo sbaraglio?

Offline Panda Vassili

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #208 il: 04 Mar 2015, 09:06 »
ma vedi che nessuno si lamenta di questa situazione, a parte Gatsu che pensa ovviamente alla sua pensione.  :hurt:

Per il resto comunque pure io reputo eccessivo dare in noleggio a tempo indeterminato giochi appena usciti.
Switch sarà la console casalinga mobile più potente in circolazione. Statece.

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Re: Sconti e abbonamenti: quale danno per i videogiochi?
« Risposta #209 il: 04 Mar 2015, 09:24 »
Eccessivo? Senza dati non possiamo esprimerci. Ad esempio, quanto ha venduto Olliolli? È riuscito a generare utili? La cifra che Sony ha versato per il seguito ripaga del lavoro di sviluppo e pompa visibilità al titolo ed alla casa produttrice? Vero che si rischia di iniettare false aspettative nel mercato ma quanti sono in realtà gli utenti Plus che monitorano lo store per capire se evitare un titolo o meno in base al rischio che venga regalato? E quanti di quelli che non comprano un titolo per tema che venga regalato reinvestono quei soldi in altro sullo store? Non so, senza dati alla mano son solo supposizioni e cmq manca uno dei dati più importanti: quanti studi e sviluppatori sono nati nell'arco di tempo preso in esame per calcolare i famosi 150 sviluppatori falliti? Boh...a conti fatti io un mercato del VG così florido, con così tanta scelta e così tante piattaforme io non lo ricordo proprio.